Fine anno in crescita, ma con tanti dubbi

Confindustria prevede un aumento della produzione per il secondo semestre del 2022, ma tra le incertezze per Covid, conflitto e ricari

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Rincari, conflitto russo-ucraino, difficoltà nel reperire materie prime e l’eventuale ritorno dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Se il secondo semestre di quest’anno vede un aumento previsto della produzione industriale, restano gli elementi di incertezza a preoccupare gli imprenditori. Lo rileva l’analisi congiunturale del Centro studi di Confindustria Romagna. "Le nostre aziende operano in un contesto socio-politico ed economico caratterizzato da molte incertezze e da continui cambiamenti – spiega il presidente degli industriali romagnoli, Roberto Bozzi –. Dall’inizio della pandemia, infatti, siamo stati investiti da una serie di emergenze che non sembrano darci tregua. Per ora Il tessuto industriale continua a rimanere vitale, ma affinché ciò continui è fondamentale per le aziende essere sostenute". Per Bozzi diventa così determinante, vista anche l’instabilità aperta dai recenti risvolti politici interni, "creare tutte le opportunità utili a superare la crisi e creare le basi per il futuro. Ribadiamo che occorrono piani strategici e azioni concrete su tematiche portanti che andrebbero portate avanti con una linea comune".

Confindustria rileva che la media dei rincari dei costi energetici, nella prima parte dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2021 è pari all’85,93%, mentre la media dei rincari dei costi delle materie prime è stata del 28,63%. In particolare, le aziende intervistate evidenziano che l’attività è stata influenzata dall’incremento dei prezzi di legno, petrolio, gas naturale e acciaio. In generale comunque, nel primo semestre del 2022, le aziende campione mantengono numeri in positivo. In Romagna: produzione +10%, fatturato totale +12,1%, fatturato interno +10,7%, fatturato estero +13,2%, occupazione +2,4%. Relativamente agli ordini totali, il 51,7% delle imprese campione ha segnalato un aumento; gli ordini esteri sono stazionari per il 59,6% delle imprese campione. Per il secondo semestre la produzione è prevista in aumento da un 86,5% del campione; per gli ordini il 49,4% delle aziende prevede stazionarietà, il 33,7% un aumento; gli ordini esteri per il 44,9% saranno stazionari e per il 33,7% in aumento.

Le previsioni sull’occupazione sono stazionarie per il 65,2% del campione. Il 71,3% non intende attivare la cassa integrazione nel secondo semestre del 2022. Confindustria torna a chiedere collegamenti più rapidi per le merci che arrivano al porto di Ravenna. Su Rimini, ciò si traduce in collegamenti fra il capoluogo e le aree produttive vicine con tempi di percorribilità accettabili. Due priorità: alta velocità ed E45. Su tutto, è imprescindibile un’alta velocità vera, che passa dal raddoppio della linea Castel Bolognese-Bologna. Altro tema strategico, accanto alle energie da fonti rinnovabili, è quello della ripresa delle estrazioni di gas, ma anche il parco eolico di Rimini. Così come la siccità va combattuta con nuovi invasi che affianchino Ridracoli. Sul fronte della formazione, Medicina a Ravenna e Forlì e Meccatronica a Lugo costituiscono importanti investimenti.

lo.tazz.