Ravenna, 9 dicembre 2024 – Si è concluso con due condanne a sette mesi di reclusione il processo per truffa aggravata ai danni di un uomo che aveva cercato di stipulare una nuova polizza assicurativa, salvo accorgersi di avere parlato al telefono e versato soldi a due finti assicuratori. La sentenza è stata emessa l’altro giorno dal giudice onorario Roberta Bailetti presso il Tribunale locale. Gli imputati, entrambi cittadini napoletani con precedenti per reati simili, sono stati processati in contumacia.
La vittima, insoddisfatta della sua precedente compagnia assicurativa, decide di cercare una nuova polizza tramite un noto motore di ricerca specializzato. Tra le varie opzioni, sceglie quella che riteneva fosse una nota compagnia assicurativa con sede in via Galilei. Contatta telefonicamente il numero indicato e, fidandosi dell’interlocutore, accetta di effettuare il pagamento della polizza tramite Postepay.
L’importo complessivo richiesto ammontava a 460 euro, suddiviso in due rate: una di 200 euro, pagata immediatamente, e una seconda di 260 euro, versata due giorni dopo. Tuttavia, quando si reca fisicamente presso la sede indicata, scopre che nessuno lì lo conosceva e che la compagnia non aveva alcuna traccia della sua pratica. A quel punto, realizza di essere stato truffato.
Le forze dell’ordine riescono a risalire agli imputati attraverso il numero di telefono utilizzato per la truffa e la carta Postepay su cui erano stati accreditati i pagamenti. La difesa – avvocato Eva Pregu – ha cercato di sostenere che i documenti utilizzati per l’attivazione della carta appartenevano a un cittadino pakistano e non agli imputati, contestando l’insufficienza delle prove. Tuttavia, gli inquirenti hanno ricondotto gli estremi della truffa direttamente ai due uomini.
Nonostante la procura avesse richiesto pene più severe, comprese tra nove mesi e un anno e tre mesi, il giudice ha condannato i due imputati a sette mesi di reclusione per truffa aggravata. I due, già noti alle autorità per precedenti analoghi, non si sono presentati in aula durante il processo.
Questo caso è un ulteriore richiamo alla prudenza quando si effettuano operazioni online, soprattutto in ambiti delicati come quello delle assicurazioni. È fondamentale verificare attentamente l’identità degli interlocutori e la veridicità delle informazioni ricevute, evitando pagamenti anticipati su circuiti difficilmente tracciabili.