Finti incidenti stradali: in due a processo

Sono accusati i truffa e di estorsione verso automobilisti di passaggio. I graffi venivano simulati con un gessetto

Le indagini sono state eseguite dai carabinieri
Le indagini sono state eseguite dai carabinieri

La truffa più classica per strada, quella del finto incidente. E, nei momenti di concitazione che seguono, è facile caderci. Era accaduto anche a due automobilisti giunti a sborsare il primo 1.750 euro e la seconda 100 euro. Gli inquirenti, coordinati dal pm Angela Scorza, hanno poi capito che i graffi in realtà erano stati prodotti ad arte con gessetti talvolta dello stesso colore delle auto prese di mira.

Per quanto accaduto nell’aprile 2019, ieri mattina si è aperto il dibattimento per due imputati: un 43enne di Napoli difeso dall’avvocato Francesco Papiani e una 35enne di Roma difesa dall’avvocato Mirco Morganti. Il primo non solo deve rispondere di truffa aggravata in concorso: ma entrambi anche di estorsione perché nella prima occasione, pur di arrivare a incassare subito, non esitarono a minacciare l’automobilista con frasi del tipo: "Devo avvisare la Municipale ma non lo faccio altrimenti ti levano i punti sulla patente e ti rovinano la vita". E ancora: "Non fare scherzi sennò ti denuncio e ti rovino la vita".

L’automobilista in questione, un 30enne di Marina Romea, si era trovato invischiato nella vicenda quando il 2 aprile di tre anni fa verso le 19 su via Canalazzo aveva sorpassato una Peugeot: e proprio in quel momento aveva sentito un tonfo sordo, come il rumore di una sassata. Di fatto alla fine della manovra l’altro con il clacson e agitando le braccia gli aveva fatto cenno di fermarsi. E poi giù tutta la filastrocca: "Guarda cosa hai fatto ho moglie e bimbi, mia moglie che è incinta ha sentito l’urto dell’auto". Poi la minaccia sui punti patente seguita dalla richiesta: "Ce li hai 1.200 euro per risarcirmi del danno". La richiesta totale era stata di 5.000 euro e l’altro gliene aveva dati 1.750: 1.500 li era andati a prendere a casa e 250 al bancomat dietro insistenza dell’altro: "Non hai nessuno che ti può dare altri soldi? Mia moglie sta male per colpa tua e la devo portare in ospedale, sbrigati ho fretta". E dato che non era soddisfatto, gli aveva pure fissato un appuntamento all’indomani: "Vedi di venire, non fare scherzi sennò ti denuncio, ti rovino la vita, alle 10 fatti trovare“.

Per fortuna l’altro aveva capito e il giorno dopo era invece andato a fare denuncia. I carabinieri, grazie alle immagini delle telecamere sparse per il tragitto, avevano infine individuato la Peugeot dei due possibili truffatori: non aveva assicurazione e risultava intestata a un cittadino del Ghana. E in banca dati avevano trovato denuncia per precedente analogo del 2 aprile 2017. Il 20 aprile sempre 2019, verso le 14 si era verificato un evento simile lungo la strada che porta alle Bassette: questa volta era stata l’auto con il 43enne al volante a superare la malcapitata, una 60enne ravennate, che alla fine aveva sborsato 100 euro.

a.col.