Ravenna, 25 settembre 2023 – Il caso di Adamo Guerra sta per approdare in un processo davanti al Tribunale penale di Ravenna. Il 55enne originario di Lugo, poi trasferitosi a Imola, nel 2013 aveva inscenato il proprio suicidio per nascondersi in Grecia, a Patrasso, per dieci anni, lasciando sole moglie e figlie.
Ora il 57enne, apprende l'Ansa, dovrà rispondere di violazione degli obblighi di assistenza familiare, per avere abbandonato il domicilio domestico, sottraendosi ai doveri inerenti la responsabilità genitoriale e alla qualità di coniuge, facendo mancare i mezzi alla moglie Raffaella Borghi e alle due figlie. Il caso della sua scomparsa era approdato anche alla trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?".
La citazione a giudizio della Procura ravennate è la conseguenza del fascicolo nato dalla querela che Borghi fece a settembre 2016 ai carabinieri di Imola (Bologna). La prima udienza era stata fissata per settembre 2019: ma il processo era stato sospeso perché l'imputato era stato dichiarato irreperibile fino a quando, nell'ambito del procedimento civile avviato dalla donna per il divorzio, a febbraio 2022, aveva fatto richiesta all'Aire (anagrafe italiani residenti all'estero) di essere cittadino italiano residente in Grecia.
In seguito alla fissazione dell'udienza penale notificata ad aprile martedì scorso c'è stata un'udienza davanti al giudice monocratico Antonella Guidomei, che, per una incompatibilità legata a una questione formale del precedente avvocato d'ufficio dell'uomo, ha rinviato tutto a gennaio in quella che dunque sarà la prima udienza del processo: moglie e figlie, che erano presenti, hanno manifestato l'intenzione di costituirsi parte civile.
I familiari di Guerra lo avrebbero considerato morto per 10 anni. Ma secondo l'Ansa Raffaella Borghi sarebbe stata “a conoscenza almeno dal 2016 che l'ex marito Adamo Guerra non era morto, ma si trovava in Grecia”.
A quanto risulta, in precedenza la donna sarebbe stata avvisata che Guerra era stato fermato per un normale controllo, era stato identificato e che aveva riferito di non volere comunicare con i parenti in Italia.