di Carlo Raggi
Muro in calcestruzzo saldato a micropali infissi nell’argine del Lamone in via Renaccio, sistemazione della sponda in destra a monte e a valle del ponte Rosso, pulizia degli alvei del Lamone, del Marzeno e dei suoi affluenti a monte della città, infine ricerca di un accordo fra Regione, associazioni agricoltori e frontisti per i lavori sulle sponde dei due fiumi nella zona pedecollinare: ecco in sintesi la fotografia degli interventi che restano da fare per assicurare ai due corsi d’acqua un livello di sicurezza ante alluvione, punto di partenza per poi aumentarla secondo un futuro programma quinquennale o decennale, come ipotizzato dal commissario Figliuolo. "Lavori che hanno come orizzonte step programmati: fine settembre per alcuni, fine ottobre per altri e fine anno per altri ancora, come il consolidamento degli argini ripristinati" spiega l’assessore alla Protezione civile Massimo Bosi, delegato a monitorare i lavori nei fiumi. Lavori su cui, è bene ribadirlo, il Comune non ha alcuna competenza.
A quattro mesi dalle disastrose inondazioni di maggio e ormai alle porte dell’autunno, il bilancio sui lavori ’di somma urgenza’ disposti dalla Regione appare positivo, almeno per quanto riguarda il tratto dalla città verso Reda (per il tratto a monte, come ormai si sa, i problemi sono più complessi per la frammentazione delle proprietà delle sponde, in capo ai frontisti).
Assessore, ci sono sostanzialmente due punti su cui più frequenti sono le domande e le perplessità dei faentini: riguardano i tempi del rifacimento del tratto terminale dell’argine a lato di via Renaccio e la situazione del Lamone e del Marzeno a monte della città, a partire da via Calbetta.
"Per via Renaccio sarà eretto un muro in calcestruzzo al posto di quello in mattoni travolto dalle acque del Lamone. L’opera poggerà su micropali infissi nell’argine. Per poter avviare i lavori si attende il completamento del consolidamento dell’argine. Confido che nella riunione che il 18 prossimo avremo con la Regione e il commissario, venga presentato il relativo progetto esecutivo; l’opera comunque rientra fra quelle da completare entro ottobre e noi la seguiremo passo a passo. Per quanto riguarda i lavori nei fiumi a monte della via Emilia, Lamone, Marzeno, Samoggia, ma anche il Montone, la Regione ha assicurato che verranno avviati quanto prima grazie anche al finanziamento governativo di 30 milioni comunicato da Figliuolo e che mi auguro venga confermato".
Lavori di che tipo?
"Pulizia dell’alveo dagli alberi, molti sradicati o portati dalle piene, che in alcuni punti formano una vera e propria diga. Dico subito che la Regione non procederà alla rimozione completa di tutti gli alberi dalle sponde, come invece necessariamente è stato fatto nel tratto in pianura, da Faenza in giù, perché verso la collina il regime delle acque è ben diverso. Si partirà dall’area a monte del quartiere Bertoni, via Calbetta da una parte, Sarna dall’altra, c’è anche un agriturismo, in certi tratti le sponde hanno subito notevoli erosioni e saranno risagomate. Nel lavoro di pulizia si arriverà, in un primo tempo, fino a Brisighella. Un lavoro, questo, da portare a termine entro ottobre. Però voglio precisare che di questi step dovremmo avere un preciso cronoprogramma il 18".
Nella zona a monte per Marzeno e Lamone c’è il problema dei frontisti…
"Noi come Comune abbiamo spinto molto affinché Regione, frontisti e associazioni aprissero un tavolo su cui concordare il coordinamento e un’unica tipologia di lavori che spettano ai frontisti. La Regione ha dato la disponibilità, ma ancora una nota chiara non c’è. Ritengo che il primo traguardo importante sia la sicurezza immediata, poi ulteriori lavori per un innalzamento del livello di sicurezza, come ha detto Figliuolo, dovranno essere programmati nel futuro".
Parliamo del tratto cittadino del Lamone, dove sono a buon punto i lavori di risagomatura e rafforzamento degli argini e il rifacimento degli scarichi di acque chiare, che sono una trentina
"I lavori, coordinati fra Hera e Regione, sono ora concentrati proprio sugli scarichi, quasi tutti urgentemente ripristinati, ma poi occorreranno interventi di rifinitura. In questi giorni si sta lavorando attorno allo scarico 33, altezza via Ponte Romano".
Poi c’è il tratto di sponda destra, franata assieme agli alberi, di proprietà privata fra il ponte Rosso e il Marzeno…
"Lì interverrà la Regione, noi comunque abbiamo già fatto due segnalazioni con tanto di foto e video… Credo ci siano problemi fra Regione e proprietà, cui spetta l’assenso. Noi comunque siamo pronti per eventuali ordinanze impositive. E dovrà essere fatto un intervento anche sull’argine, sempre destro, a monte del ponte, a protezione dei caseggiati di via don Verità. Ancora, da quelle parti, c’è la rotta davanti al cimitero, un varco giudicato non pericoloso, su cui la Regione sta intervenendo".
Mentre procedono i lavori di risagomatura verso Reda, resta il problema dell’argine sotto al ponte dell’autostrada, in via Saldino…
"Sì. Non c’è tanto un rischio idraulico per la voragine nell’argine artificiale, quanto per i continui smottamenti di argilla durante le piogge, che investono pericolosamente la strada. La competenza è di Anas cui abbiamo inviato due segnalazioni, ma finora nulla…"
Carlo Raggi