
Il coltello sequestrato dai carabinieri; sotto sequestro il bar, luogo dell'aggressione
Lido Adriano (Ravenna), 15 giugno 2025 – Il giovane accoltellato nel primo pomeriggio di venerdì in centro a Lido Adriano è ancora ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale ‘Bufalini’ di Cesena. Sarebbe sempre grave ma non in pericolo di vita anche se i fendenti, almeno tre sferrati in rapida successione, gli hanno provocato la perforazione di un polmone e la rottura dell’osso iliaco. A colpirlo, poco prima delle 15 fuori da un bar della piazza della località rivierasca, è stato il 52enne Leonardo Carovilla, operaio originario della Puglia ma residente a Lido Adriano, che dalla serata di venerdì si trova in carcere a Ravenna dopo essere stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per tentato omicidio. La misura è arrivata dopo l’interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Lido Adriano dove l’uomo si è costituito intorno alle 17.30 anche grazie alla mediazione del proprio legale, l’avvocato Luca Donelli, dopo le ricerche a tappeto che hanno visto impegnati carabinieri, polizia locale e di Stato.
Davanti al pm Francesco Coco, arrivato nel pomeriggio di venerdì a Lido Adriano, Carovilla, che ha precedenti per droga, ha parlato di una situazione familiare che lo stava esasperando da qualche tempo. L’uomo ha raccontato che nel pomeriggio di venerdì avrebbe dovuto incontrarsi con il marito dell’attuale compagna, che ha il divieto di avvicinamento alla donna per maltrattamenti, il quale la accuserebbe di trascurare i figli da quando ha iniziato la relazione con il 52enne. Carovilla si sarebbe presentato all’appuntamento ma al bar di Lido Adriano ha trovato la figlia della donna con il fidanzato, il 23enne di origine macedone, descritto come un ragazzo alto e fisicamente prestante. Tra i tre, secondo quanto raccontato dal 52enne, si sarebbe acceso un diverbio degenerato anche in una colluttazione tra i due uomini. A quel punto Carovilla ha detto di aver perso la testa e di avere tirato fuori il coltello a scatto, solitamente utilizzato per il pranzo al lavoro, e di avere colpito il giovane fidanzato della figlia della compagna appena fuori dal locale. Durante l’interrogatorio in caserma ha anche detto che gli dispiace per quanto accaduto e di avere agito d’impeto, esasperato dal clima di ostilità intorno alla relazione che lo lega alla compagna. L’uomo ha avuto un atteggiamento collaborativo, consegnando ai carabinieri il coltello e la maglietta insanguinata che indossava al momento dell’accoltellamento, entrambi sequestrati. I militari hanno dunque provveduto ad apporre i sigilli al bar. Da una perquisizione nell’abitazione del 52enne, poi, sembra che siano stati trovati altri coltelli.