In attesa dell’elezione del nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo, attesa per domani, l’ex vice presidente, Luigi Capucci traccia una sorta di bilancio di quello che è stato. Ad essere al centro, sono ovviamente gli ultimi eventi, quelli che hanno provocato il fallimento del progetto di fusione con la consorella Cassa di Risparmio di Imola, bocciata all’esame della maggioranza qualificata espressa dal consiglio di indirizzo. Alle successive dimissioni del presidente sono seguite anche quelle altri amministratori al punto da rendere necessario il rinnovo del Consiglio di amministrazione. "Il progetto avrebbe donato al territorio una consorella, denominata Cassa di Risparmio di Imola e Lugo, con capacità erogative ben maggiori di quella attuale – spiega Capucci –. La fusione, prima in Italia e auspicata dal Ministero competente e dalla Associazione della Casse di Risparmio, prevedeva infatti la destinazione nel territorio di 3.200.000 euro complessivi nei prossimi 5 anni, disponibili grazie agli incentivi fiscali previsti per favorire le aggregazioni di quelle fondazioni che, come quella di Lugo, non dispongono di risorse adeguate a garantire un efficiente livello di erogazioni". Con il fallimento del progetto, le risorse resteranno al Ministero. Una occasione che, agli occhi dell’ex vice presidente, appare come sprecata. "Una fondazione bancaria è un ente e il territorio in cui opera. La fondazione deve essere pronta a sacrificarsi per il proprio territorio, se necessario. Come Consiglio, avevamo ritenuto che la tutela degli interessi del territorio dovesse prevalere su quelli della Fondazione, e che dalla fusione con la Cassa di Risparmio di Imola il territorio avrebbe conseguito notevoli vantaggi. Oltre al contributo erogato, il territorio avrebbe fatto parte di una fondazione, denominata Cassa di Risparmio di Imola e Lugo, dotata di un patrimonio superiore a 150 milioni di euro che avrebbe garantito la realizzazione di importanti iniziative locali. La preferenza per la Cassa di Imola era anche suggerita dalla storica appartenenza alla stessa diocesi, con le ovvie ripercussioni quanto a condivisione di interventi. In più, da tempo, la consorella imolese assicurava parte delle risorse necessarie alla attività erogative della Fondazione di Lugo". Ora il futuro della Fondazione lughese sarà nelle mani del prossimo Cda. "Ai nuovi componenti faccio i più sinceri auguri" conclude Capucci.
Monia Savioli