SARA SERVADEI
Cronaca

"Forza Italia è cresciuta. Il centrodestra? Non ero ottimista"

"Per Forza Italia c’è una bella crescita rispetto a tre anni fa, abbastanza in linea con le regionali, dove non...

"Per Forza Italia c’è una bella crescita rispetto a tre anni fa, abbastanza in linea con le regionali, dove non...

"Per Forza Italia c’è una bella crescita rispetto a tre anni fa, abbastanza in linea con le regionali, dove non...

"Per Forza Italia c’è una bella crescita rispetto a tre anni fa, abbastanza in linea con le regionali, dove non ci sono le civiche che qualcosa rosicchiano. Però è un bel risultato". Alberto Ancarani risponde trafelato, dopo un pomeriggio passato nei seggi. Lo preoccupa il rebus delle preferenze, ma "i dati su questo sono ancora molto indietro". In termini di numeri, il suo partito è al 4,79%. Poco meno di quattro anni fa, alle comunali di ottobre 2021, era al 2,60%: allora Ancarani correva come candidato, appoggiato anche dalla lista Primavera Ravenna, e in totale era arrivato al 3,29%. Ma Ancarani amplia lo sguardo allo stato generale del centrodestra ravennate: "Personalmente è noto che non ero particolarmente ottimista perché conosco la mia città e a questo purtroppo c’è una motivazione che non è banalmente la disunità o il ritardo, che sono comunque elementi che aiutano a non fare un buon risultato, ma anche che durante il mandato precedente purtroppo i partiti che avrebbero dovuto dare la linea politica, i partiti ufficiali di centrodestra, in alcuni casi sono stati contagiati dal desiderio di alcune liste civiche di dare la linea ai partiti senza che i partiti comprendessero che questo sarebbe stato esiziale". Aggiunge, poi: "Non significa che il contributo delle liste civiche in un’ottica di coalizione non debba essere considerato per il futuro, anzi, ma sarà compito degli eletti del centrodestra in consiglio nel nuovo mandato costruire da subito un progetto per le elezioni successive che tenga conto del fatto che i partiti devono guidare, non farsi guidare".

È noto che ci sono da tempo malumori con la Pigna: "Che c’è stata una frizione è del tutto evidente, e loro fanno bene il loro gioco. Il punto è che sono molto più opinabili gli atteggiamenti dei partiti del centrodestra che non hanno saputo porre un argine rispetto ai giusti sgomitamenti di una lista civica. Non credo che uniti sarebbe cambiato alcunché, correre uniti o separati ovviamente può dare un’immagine di un certo tipo agli elettori, ma gli elettori in primis vogliono che ci sia un progetto politico chiaro e non raffazzonato, questo è il punto. E il progetto politico chiaro e non raffazzonato lo costruisci negli anni di opposizione, non tre mesi prima". Ma al di là delle divisioni del centrodestra, "credo che avremmo perso lo stesso perché la città continua a dire che preferisce così".

C’è poi l’affluenza, fermatasi al 49,54%: "Se è vero che il Pd dice che il governo di centrodestra non rappresenta il Paese perché con l’affluenza delle politiche del 2022 la maggioranza degli italiani non ha votato Meloni, visto che molti sono stati a casa, mi pare evidente che questo ora valga anche per Ravenna – dice Ancarani –. Il sindaco non rappresenta per nulla la maggioranza dei ravennati, benché il risultato sia molto forte per la maggioranza".

Sara Servadei