Fotovoltaico nell‘ex Sarom, concluso l‘iter Occuperà 36 ettari bonificati da Eni

Il costo previsto è di 30 milioni, deve essere concluso nel 2026. L’impianto potrebbe soddisfare il fabbisogno annuale di 10mila famiglie

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In dirittura d’arrivo l’iter per la realizzazione nell’ex area Sarom, che corre parallela a via Trieste, di un impianto fotovoltaico da 20 megawatt. "Il progetto complessivo – spiega il presidente dell’Adsp, Daniele Rossi – ha un costo di poco inferiore ai 30 milioni, di cui venti finanziati dal Pnrr. Per ultimare l’intervento entro il 2026, dobbiamo concludere l’iter procedurale nel prossimo ottobre". L’impianto si sviluppa su un terreno di circa 36 ettari, già bonificato da Eni, e avrà una potenza installata di circa 20mw, per una produzione annua di circa 36GWh, pari a oltre 1.830 oreanno equivalenti, corrispondenti a 15 mila tonnellate di emissione di Co2 evitata all’anno. Per avere un’idea della potenza dell’impianto, basti considerare che sarebbe in grado di fornire l’energia sufficiente a soddisfare il fabbisogno annuale di oltre 10mila nuclei familiari.

L’energia prodotta dal campo fotovoltaico avrà diverse destinazioni. Contribuirà a fornire energia per l’elettrificazione delle banchine del terminal crociere di Porto Corsini. Un intervento che consentirà alla navi di spegnere i motori una volta ormeggiate, evitando lo scarico in atmosfera di Co2. Quattro megawatt rientreranno nel progetto per produrre idrogeno verde. Nell’ottica del ‘green port’ definito dall’Adsp, nell’area portuale e, in particolare, lungo le aree libere a fianco delle arterie principali di accesso (via Baiona e via Trieste) e in continuità alle aree naturali circostanti, si prevede di realizzare con 9 milioni di euro, una grande cintura verde per la mitigazione delle emissioni climalteranti e la qualificazione paesaggistica della città-porto, costituita da grandi infrastrutture vegetali in grado di assorbire le emissioni di anidride carbonica, contribuendo alla purificazione dell’aria: aree verdi protette ricreate piantando fasce boscate costituite da alberi, arbusti e zone umide con sviluppo di piante acquatiche come i canneti.

La realizzazione di queste infrastrutture vegetali specificatamente protette, permette di potenziare la capacità naturale di assorbimento della Co2. I grandi spazi occupati da impianti fotovoltaici sono in espansione. A parte quello progettato dall’Adsp, che ha dimensioni molto importanti, un anno fa Romagna acque ha realizzato un campo fotovoltaico destinato all’autoproduzione di energia. Un’altra area fotovoltaica è prevista a nord di Savio tra via Romea Sud e la ferrovia. Il progetto è di Ravenna Holding e ha una potenzialità di un megawatt per una produzione annua.

lo. tazz.