DAMIANO VENTURA
Cronaca

Fp-Cgil: "No alla riorganizzazione di Pediatria"

L’allarme del sindacato per gli ospedali di Lugo e Faenza: "Il coordinatore infermieristico sdoppiato non può garantire la giusta attività"

Un reparto in una foto di repertorio

Un reparto in una foto di repertorio

La Fp-Cgil contro la ‘riorganizzazione’ della Pediatria di Faenza, Lugo e anche Rimini. "A novembre 2024 – scive l’organizzazione sindacale –, la Fp Cgil ha appreso, non certo per comunicazione della Direzione assistenziale, che era in atto una vera e propria riorganizzazione del perimetro di responsabilità del coordinamento infermieristico del reparto di Pediatria e Neonatologia dei presidi ospedalieri di Faenza e Lugo. Infatti, con un atto unilaterale, mascherato dal ’progetto sperimentale’, la direzione assistenziale dell’Ausl Romagna ha affidato allo stesso coordinatore la gestione del reparto di Chirurgia Pediatrica del presidio ospedaliero di Rimini".

Continua la nota: "Tale riorganizzazione, oltre a non rispettare quanto concordato con le organizzazioni sindacali in occasione della definizione dei coordinamenti aziendali, comporta una presenza del coordinatore non sufficiente in ciascun reparto, limitata a pochi giorni alla settimana, quando va bene. Eppure, il coordinatore è garante degli standard assistenziali dichiarati dalla Direzione infermieristica, attraverso la gestione delle risorse assegnate, in coerenza coi principi di efficacia ed efficienza organizzativa dei processi assistenziali di degenza. Ci chiediamo: come può un professionista garantire il proprio supporto e supervisionare due reparti di degenza pediatrica, per loro natura complessi da gestire e distanti tra loro di molti chilometri? Questa situazione comporta inevitabilmente un mancato governo e una gestione inadeguata delle attività infermieristiche, che rappresentano il compito principale del coordinatore, insieme a molte altre responsabilità dirette".

Un ulteriore effetto negativo di questa riorganizzazione, spiegha la nota, " è l’esposizione di altri professionisti a responsabilità che, per natura giuridica, non competono loro. Inoltre, la cronica carenza di personale — aggravata nel periodo estivo — sovraccarica ulteriormente i professionisti in servizio con attività che non solo esulano dalle loro competenze, ma sottraggono tempo prezioso all’assistenza diretta ai pazienti. È doveroso denunciare che, nonostante una formale richiesta di chiarimenti inviata alla Direzione Assistenziale, ad oggi la risposta è stata: il totale silenzio. In mancanza di risposte, è legittimo supporre che tale riorganizzazione rappresenti solo l’inizio di un disegno molto più ampio, che potrebbe coinvolgere altri reparti e servizi della sanità romagnola, a danno della qualità dell’assistenza, dell’erogazione dei servizi e del rispetto per tutti i professionisti".