Frane a Brisighella In 40 ancora al convento

Il punto con il sindaco Massimiliano Pederzoli: "Situazione ancora in divenire. Le zone interessate sono molte. Calato il numero degli sfollati".

Frane a Brisighella  In 40 ancora al convento

Frane a Brisighella In 40 ancora al convento

Strade gravemente dissestate, frane, e situazioni di criticità che permangono nel territorio brisighellese. "La situazione è ancora in divenire – spiega il sindaco Massimiliano Pederzoli – . Stiamo sistemando le frane con i mezzi messi a disposizione. Il problema però riguarda gli snodi dove c’è stato il cedimento del manto stradale, non solo nelle vie comunali ma anche nelle provinciali. Siamo un territorio con 300 km di strade, e quindi abbiamo 600 km di fossi e rivali da sistemare. Ci vorrà molto tempo e tante risorse".

Al momento i danni non sono ancora quantificabili. Soprattutto la municipalità deve fare fronte non solo al problema delle strade che hanno ceduto, ma anche quelle su cui saranno necessarie verifiche. Via Valletta per esempio "non esiste più dopo l’incrocio con via Rontana – spiega il primo cittadino –. Abbiamo situazioni di grave dissesto anche in via Valnera e via Valpiana, sono saltati i ponti di Ceparano e Rio Chiè. Poi le strade in zona terme, la via che porta al Monticino è chiusa per frane, per non parlare di Zattaglia e quella della Torre del Marino, piuttosto malmessa". La medesima situazione che interessa gran parte del territorio collinare e montuoso in provincia d e che diventa ulteriormente critica nella zona di San Martino in Gattara e San Cassiano, dove nei giorni scorsi RFI ha messo a disposizione un carro ponte per i collegamenti d’emergenza, come il trasporto di medicinali per esempio. Per questo l’amministrazione brisighellese sta valutando le possibilità di intervenire con degli espropri in tempi rapidi: "Stiamo valutando - prosegue Pederzoli -. Potrebbe essere che qualche intervento venga catalogato nella somma urgenza". I danni sono gravissimi nel brisighellese "Il nostro è un territorio enorme, e lo stiamo mappando anche grazie ai droni della protezione civile veneta". Per quanto concerne gli sfollati, molto d’aiuto è stata la disponibilità delle stanze del convento di Fognano: "Abbiamo avuto oltre 250 sfollati, qualcuno è tornato a casa, molti si sono rifugiati a casa di parenti e amici". Nel fine settimana erano ancora una quarantina le persone ospitate nel convento delle suore. "Le zone interessate sono molte – conclude il sindaco –. A qualcuno sono piombati anche olivi nel salotto in zona ospedale per esempio. Unicamente come alluvione siamo stati interessati in via Morenico a Marzeno e nella zona Terme, più varie case più isolate come quelle in via Ebola. Inoltre abbiamo casolari isolati con alcune famiglie che non hanno voluto abbandonare l’abitazione. Parliamo di persone nella zona di Monte Romano e Fontana Moneta. Abbiamo informato la Prefettura perchè dobbiamo valutare se gli edifici sono a rischio crollo".

d.v.