Fugge dalla casa di riposo e va a Bellaria "Basta con minestrine e grida di notte"

Una 81enne, ospite di una Rsa di Faenza, ha raggiunto l’hotel dove trascorreva le vacanze da bambina. Al parroco della località della riviera ha detto: "Gli altri hanno deciso per me e scappare era l’unica scelta". .

Fugge dalla casa di riposo e va a Bellaria  "Basta con minestrine e grida di notte"

Fugge dalla casa di riposo e va a Bellaria "Basta con minestrine e grida di notte"

Di rimanere nella casa di riposo di Faenza dove alloggia, proprio non ne voleva sapere e nemmeno di farvi ritorno tra "minestrine, mele lesse e gente che grida di notte invocando la madre" e così ha preso un treno in direzione Romagna ed è scesa in riviera per andare a bussare al vecchio hotel dove aveva trascorso le sue vacanze da bambina e poi alla porta del parroco. Protagonista della vicenda una signora di 81 anni, scappata dalla struttura in cui è ospitata da qualche mese per raggiungere Bellaria Igea Marina, una cinqunatina di chilometri da Faenza, dopo essere giunta in treno a Rimini e avere cambiato convoglio per scendere nella città vicina dove trascorreva le sue vacanze giovanili. Un piano assolutamente ben congegnato dall’anziana – per anni al lavoro, con un ruolo apicale, in un’azienda – che si è recata all’hotel Flora di Bellaria, dove aveva passato le vacanze con la famiglia e dove è stata riconosciuta dai titolari della struttura, ora chiusa.

Dopo essersi rifocillata in un bar, non potendo soggiornare nell’albergo, l’81enne si è rivolta alla vicina parrocchia raccontando il suo malessere, per la permanenza nella casa di riposo e a partire dai pasti con "minestrine annacquate, mele cotte e prosciutto di cent’anni fa" per arrivare agli altri ospiti che di notte "gridano invocando la madre o gli angeli". Sul posto sono intervenute anche le forze dell’ordine e la signora è stata condotta in un posto sicuro, in attesa dell’arrivo dei familiari. Senza alcuna voglia di tornare a Faenza: "Le Rsa - ha raccontato ancora - sono luoghi che ti risucchiano la vita o quel che ne resta. Gli altri hanno deciso per me e scappare è l’unica scelta". "Me la sono trovata di fronte verso le 18 di mercoledì, ci siamo riconosciuti subito, anche se sono passati 50 anni da quando veniva in vacanza con le due bambine piccole – racconta Paolo Vannoni, titolare dell’hotel Flora di Bellaria –. L’albergo è ancora chiuso, lei ha suonato però anche all’appartamento sul retro, dove abitiamo. Ci siamo parlati per un quarto d’ora dei vecchi tempi, è arrivata anche mia sorella. Mi ha fatto piacere rivederla. Poi le ho consigliato un albergo vicino. Quando le ho chiesto di portarle la valigia ho visto che non aveva bagagli, ma solo il bastone, la borsetta e un’agenda. Mi sono preoccupato. Indossava un cappotto bianco e nero. Lei si è allontanata, e credo abbia incontrato il parroco, don Marco Foschi". "Lui ha chiamato i nostri vigili che mi hanno avvertito – aggiunge il sindaco di Bellaria, Filippo Giorgetti –, che hanno chiamato un’ambulanza del 118, erano ormai le 23, con la quale la signora è stata accompagnata al pronto soccorso di Rimini. Si ricordava le belle esperienze di gioventù, tra le quali le vacanze a Bellaria Igea Marina".

Dopo alcune ore l’81enne è stata riportata in casa di riposo a Faenza. Qui affermano che la signora "ha voluto testimoniare la sua capacità di autonomia, questo è quello che ha ribadito con forza anche al suo ritorno. Aveva già espresso la propria richiesta di autonomia nel proprio periodo di permanenza". Dalla casa di riposo aggiungono che "la nostra è una struttura di accoglienza, non una casa circondariale. È una struttura di tutela e residenziale, quindi aperta". La questione probabilmente ora passerà al giudice tutelare.