ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Furti nelle gioiellerie, fra i sospettati anche un disabile: per l’accusa faceva il palo

L’accusa: incastrato anche dal tipo di carrozzina grazie alla quale faceva da palo. Chiesto obbligo di dimora. Un paio i furti aggravati: a Punta Marina Terme e a Cervia per un totale di oltre 40 mila euro in preziosi

I malviventi hanno trafugato monili in oro, racimolando quasi 16mila. e 25mila euro in due colpi distinti (repertorio)

I malviventi hanno trafugato monili in oro, racimolando quasi 16mila. e 25mila euro in due colpi distinti (repertorio)

Due colpi a distanza di dieci giorni l’uno dall’altro. Due gioiellerie nel mirino, una a Cervia e una a Punta Marina. Per un bottino totale in preziosi di oltre 40 mila euro. Per entrambe le sortite, ci sono ora due sospettati accusati di furto in concorso aggravato dalla violenza sulle cose. Si tratta di un 64enne di Ravenna e di un 51enne di Lido Adriano per i quali il pm Daniele Barberini ha chiesto l’applicazione di una misura cautelare: l’obbligo di dimora sul territorio comunale con il divieto di uscire di casa tra le 19 e le 7.

Tra i due indagati, figura pure un disabile in sedia a rotelle: per l’accusa, faceva da palo. E, tra le altre cose, sarebbe stato il particolare modello della sua sedia a rotelle a incastrarlo. Proprio alla luce della richiesta di misura restrittiva, ieri mattina alla presenza dei rispettivi legali - gli avvocati Alessandro Mancuso e Paolo Vecchi -, davanti al gip Federica Lipovscek si è tenuta specifica udienza di garanzia (pur negando gli addebiti, i due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere). Ora il giudice dovrà decidere se dare corso o meno alla richiesta della procura.

Il primo dei due furti in questione era stato realizzato l’8 aprile scorso alla gioielleria ’Gioielli di fata’ di Cervia: in quella occasione chi era entrato in azione, aveva usato una particolare fresa per bucare la vetrina blindata praticando un foro del diametro di una decina di centimetri. Quindi aveva razzolato vari monili per un bottino di poco meno 15.900 euro.

Il 18 aprile era toccato alla gioielleria ’Merendi’ di Punta Marina: i malviventi, usando una fresa e una cesoia, erano riusciti prima a fare un buco al centro della saracinesca e poi a farne un altro sulla vetrina blindata del diametro sempre di una decina di centimetri: uguale a bottino da 25 mila euro.

Le indagini dei carabinieri della Stazione di Marina di Ravenna erano partite proprio da quest’ultimo colpo: il titolare aveva raccontato agli inquirenti come, arrivando quella mattina al suo negozio, avesse trovato quegli emblematici buchi. Dall’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, era emersa la presenza di una vettura sospetta con due uomini a bordo: uno a piedi e uno in sedia a rotelle appunto. Dall’auto, gli investigatori erano arrivati al nome di uno dei due indagati. Quindi ecco profilarsi anche il nome del secondo sospettato. Dalle verifiche era poi emerso che l’8 aprile era stato fatto un altro colpo molto simile: quello di Cervia appunto. E anche in quel caso, dai filmati delle telecamere di videosorveglianza, erano spuntati elementi ritenuti dal pm Barberini di forte valenza probatoria: sempre due uomini in azione sulla scena del crimine. E sempre uno in sedia a rotelle con motore applicato. Le caratteristiche somatiche dei due uomini, la loro andatura e le caratteristiche costruttive della carrozzina, non hanno fatto altro che consolidare i sospetti fino alla richiesta di misura cautelare.

Andrea Colombari