Gàbici ricorda Jacopo Landoni a 250 anni dalla nascita

Oggi alle 17.30, nell’aula magna della Casa Matha (piazza Andrea Costa), Franco Gàbici, presidente del comitato ravennate della società Dante Alighieri, terrà una conferenza per ricordare Jacopo Landoni a 250 anni dalla nascita. Definito da Santi Muratori “il più ravegnano dei ravegnani”, Landoni è sempre stato ricordato per le sue burle ma questa caratteristica ha oscurato il Landoni ‘letterato’, un aspetto poco noto che val la pena di conoscere per ricomporre la personalità di questa importante figura che appartiene alla storia della città.

Nato a Ravenna nel luglio del 1772, Landoni intraprese a Padova gli studi di medicina che ben presto abbandonò per dedicarsi alla politica e alla bella vita che gli fece preferire le sale da gioco alle aule universitarie. Fu per qualche tempo anche a Bologna dove aprì una scuola privata con allievo Gioacchino Rossini che avanti negli anni ricordava il Landoni come il ‘primo maestro’ che gli insegnò a gustare i poeti. Fra le sue opere più importanti vanno ricordate ‘Il Pineto’, la traduzione della Gastronomia di Giuseppe Berchoux, un curioso ‘catalogo’ delle quindici più belle ragazze di Ravenna e la traduzione in dialetto romagnolo della parabola evangelica del ‘figliol prodigo’. Landoni morì il 21 luglio 1855 durante l’epidemia di colera. Di lui resta un ‘somigliantissimo’ busto in marmo, conservato nella biblioteca Classense, modellato da Tobia Bagioli e scolpito da Enrico Pazzi.