Gino Pasotti morto di Covid: addio al patron delle terme di Riolo

Il virus si è portato via l’imprenditore che aveva 85 anni. Il sindaco Nicolardi: "Perdiamo uno straordinario amante della nostra città"

Gino Pasotti con il sindaco di Riolo Terme, Alfonso Nicolardi

Gino Pasotti con il sindaco di Riolo Terme, Alfonso Nicolardi

Riolo Terme (Ravenan), 26 gennaio 2021 - Il Covid si è portato via uno dei grandi amici di Riolo Terme, l’imprenditore Gino Pasotti. Domenica, mentre era ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Faenza, l’imprenditore originario di Filo d’Argenta è scomparso. Pasotti era nato nella cittadina ferrarese il 13 gennaio 1936 e quindi aveva appena compiuto 85 anni. A dare la notizia, che già si era diffusa tra i tanti conoscenti, il sindaco di Riolo Terme, Alfonso Nicolardi attraverso il suo profilo Facebook.

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«È con profondo dispiacere – ha scritto il primo cittadino – che condivido una triste notizia, quella riferita all’addio di Gino Pasotti, noto imprenditore e titolare della Società proprietaria delle Terme di Riolo. La comunità riolese perde uno straordinario amante della nostra città, che da oltre 30 anni ha promosso numerosi progetti di valorizzazione e iniziative di riqualificazione delle Terme, di diversi alberghi e del centro storico della nostra città. A 85 anni compiuti pochi giorni fa, dopo aver lottato contro complesse patologie con quella grandissima determinazione che ha sempre contraddistinto il suo carattere, si è dovuto arrendere alle complicazioni aggiunte dal Covid. Caro Gino, rimarrà in tutti noi, che abbiamo avuto la fortuna di conoscerti, l’immagine indelebile di un grande uomo che con tenacia, istinto e grande passione, ha raggiunto straordinari traguardi in ogni ambito in cui si è cimentato".

Pasotti dopo le medie si era trasferito a Bologna dove si divideva tra i corsi serali per il diploma di ragioneria e lavori saltuari, il cameriere ma anche il fattorino per consegnare il Carlino nelle edicole. Poi si trasferì a Milano e qui iniziò l’attività di venditore all’Olivetti, fino alla decisione di mettersi in proprio come stampatore e in questa veste collaborò con la Fabbri Editore per la Divina Commedia in dispense. Pasotti fondò, con altri soci, la Ips. Con la quale produceva e distribuiva prodotti a base di cristalli liquidi microincapsulati. Tra le loro produzioni, i termometri in striscia che cambiavano colore in base alla temperatura corporea, in voga sul finire degli anni ‘70 e che furono esportati in oltre 60 paesi nel mondo. Sempre attraverso la Ips commercializzò, soprattutto negli States, gli ‘stone ring mud’, anelli che cambiavano colore in base allo stato d’animo, con testimonial d’eccezione Cassius Clay.

Dagli anni ‘80 iniziò l’impegno in campo farmaceutico con la fondazione della Pharmatec Srl, specializzata nella ricerca e formulazione di farmaci a rilascio controllato per uso orale. Poi Pasotti acquisì una seconda azienda farmaceutica specializzata nella produzione di iniettabili e capsule molli. Seguono anni di ristrutturazione del gruppo; attraverso la casa madre Padusa Spa investe in campi diversi: dalla logistica (acquisisce i Magazzini generali all’Interporto di Bologna) al residenziale di prestigio (con tenute in Toscana ed Emilia Romagna), migliaia di ettari nelle Valli di Comacchio e la Penisola di Boscoforte, fino all’acquisto di case di riposo, immobili residenziali e uffici. Pur avendo la sede delle aziende a San Donato Milanese, Pasotti decise di vivere ad Argenta e poi a Bologna. Sul finire degli anni ’80 scoprì le Terme di Riolo e, dopo essersene innamorato, le acquistò, investendo nella loro riqualificazione e implementazione di servizi. Pasotti aveva tre figli, Giulia, Filippo ed Eleonora e cinque nipoti. Di sé diceva: "Non so fare nulla ma ho avuto la fortuna di avere due doni fondamentali per il mio successo: il primo è stata la povertà della mia famiglia, il secondo di aver saputo scegliere bravi e fidati collaboratori".