ANNAMARIA CORRADO
Cronaca

Gioielleria Gambi, si chiude. Era aperta dal 1918: "Una storia di famiglia"

Fu aperta dai nonni dell’attuale titolare: "All’inizio era in via Mazzini, poi dagli anni Settanta siamo nella sede attuale di via Cavour".

Fu aperta dai nonni dell’attuale titolare: "All’inizio era in via Mazzini, poi dagli anni Settanta siamo nella sede attuale di via Cavour".

Fu aperta dai nonni dell’attuale titolare: "All’inizio era in via Mazzini, poi dagli anni Settanta siamo nella sede attuale di via Cavour".

Un altro storico negozio del centro storico chiude: il 12 luglio si concluderà l’avventura della Gioielleria Gambi di via Cavour, attività che esiste dal 1918. La titolare, Raffaella Gambi, ha deciso di ritirarsi, nonostante il legame con questo lavoro, che le ha dato tantissime soddisfazioni, sia sempre stato e rimarrà fortissimo. "Mi dispiace tantissimo - assicura - e non trovo le parole per esprimere i miei sentimenti, ma sono stanca ed è arrivato il momento di chiudere. Ho anche chiesto ai miei nipoti se fossero interessati a rilevare l’attività, ma hanno altre idee".

La storia della gioielleria Gambi inizia più di un secolo fa grazie ai nonni di Raffaella, Marino Gambi e Prima Poletti. "All’inizio era in via Mazzini, al civico 9 - racconta la titolare - poi si è spostata in via Cavour in un altro locale, finché agli inizi degli anni Settanta si è definitivamente trasferita dov’è oggi. Ai miei nonni nel 1960 è subentrato mio padre, Giancarlo Gambi, e nel 1964 è arrivata mia madre, Elena Savorani, da Forlì. Lei amava tantissimo questo lavoro, fosse dipeso da lei in negozio avrebbe anche dormito". L’attività ha ottenuto diversi riconoscimenti, nel 1922, ad esempio, ricevette un attestato come miglior vetrina.

La storia della gioielleria è anche la storia della città, dei suoi cambiamenti, delle sue evoluzioni. "I Ferruzzi, i Gardini sono sempre stati nostri clienti - prosegue Gambi -, così come molte altre famiglie ravennati. Le persone ci hanno seguito negli avvicendamenti, nel senso che ho ereditato clienti di mia nonna e anche di mia mamma e per molti venire qui ha sempre significato non solo fare acquisti, ma fermarsi, fare due chiacchiere, stare in compagnia". Anche per questo c’è un via vai continuo di persone in questi giorni venute a salutare, a portare una pianta, un ricordo e tutti sono dispiaciuti. "Una signora giorni fa - racconta Raffaella - si è presentata con una pianta a casa mia. Ho una pagina fb che a un certo punto ha cominciato a riempirsi di commenti di clienti increduli di fronte alla notizia della chiusura".

Raffaella ha rilevato l’attività alla morte del padre nel 2017, ma lavorava in negozio già da molti anni. "Sono qui dal 1988 - racconta -. Ho iniziato occupandomi degli orologi, comprese le riparazioni. Ho imparato da mio padre, osservandolo mentre era impegnato nel laboratorio, poi sono passata anche all’oreficeria. Ho continuato con le riparazioni, anche quelle che ormai non fa più nessuno. Il laboratorio è sul retro del negozio e c’è anche un piano superiore. Le persone si fidano, ed è importante". Il lavoro però negli anni è cambiato, dice Raffaella, e oggi ci vuole molta più pazienza rispetto al passato. Ancora non si sa quale attività prenderà il posto della gioielleria in via Cavour, i locali sono stati già venduti.

Annamaria Corrado