LORENZO PRIVIATO
Cronaca

Giovani, alcol e test rifiutati: allarme a Marina durante la sagra della Saraghina

I volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri, in servizio nel weekend, hanno registrato dati preoccupanti e non sono mancati episodi eclatanti

L'Associazione nazionale carabinieri effettua l'alcoltest a un gruppo di ragazzi

L'Associazione nazionale carabinieri effettua l'alcoltest a un gruppo di ragazzi

Marina di Ravenna, 6 luglio 2025 — Un’ondata preoccupante di consumo di alcol ha segnato la serata della sagra della Saraghina. I volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri, in servizio dalle 21 alle 3, hanno registrato dati allarmanti durante la prima uscita della quinta campagna di sensibilizzazione sull’abuso di alcolici.

Su 345 test eseguiti con alcolblow, ben 192 sono risultati positivi, pari al 55,7% del totale. Un dato che fotografa una gioventù ancora largamente inconsapevole dei rischi legati all’abuso di alcol, soprattutto in contesti pubblici e notturni.

Preoccupante anche il comportamento di molti giovani: la maggior parte ha rifiutato di sottoporsi volontariamente al test alcolemico, spesso motivando il diniego con frasi come “non ho bevuto”, “non voglio essere schedato” o “ho appena preso la patente”. Un atteggiamento che, secondo i volontari, segnala una diffidenza di fondo verso le iniziative preventive, ma anche la persistenza di comportamenti a rischio nonostante la presenza di controlli dichiaratamente non sanzionatori.

In totale, 13 minorenni hanno accettato di farsi testare, con due risultati nella fascia rossa. I volontari riferiscono che molti dei giovani contattati non avevano cenato o si erano limitati a consumare un aperitivo, situazione che aggrava l’effetto dell’alcol.

Non sono mancati episodi eclatanti: una turista spagnola è stata trovata in stato di forte ebbrezza, assistita dalle amiche. Poco prima, un ragazzo inglese ha dichiarato di aver bevuto 25 birre. Una coppia di ragazzi minorenni è stata accompagnata fuori dal locale “Matilda” per stato di alterazione, mentre al bagno “Toto” è stata soccorsa una donna quarantenne incapace di reggersi in piedi.

Nonostante tutto, l’approccio basato sul dialogo ha mostrato alcuni frutti: tra l’1 e le 2:20 si è registrato un picco di partecipazione spontanea ai test, soprattutto all’uscita dello stabilimento “Toto”, segno che l’informazione corretta e non punitiva può ancora attrarre consenso.

Tuttavia, oltre all’alcol, resta aperta anche la questione del decoro urbano: solo il 40% dei cittadini ha risposto positivamente all’invito di gettare correttamente i rifiuti nei contenitori. Bottiglie, bicchieri e altri oggetti sono stati abbandonati lungo le vie del centro, a testimonianza di una scarsa cultura del rispetto dello spazio pubblico.

Il bilancio complessivo, stilato dal responsabile del servizio Isidoro Mimmi, è chiaro: serve più consapevolezza, più prevenzione e più responsabilità, soprattutto tra i più giovani. E serve subito.