ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Giro di prostituzione, tutti zitti nell’interrogatorio

Nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Janos Barlotti e al pm Raffaele Belvederi, si sono avvalsi ieri mattina della facoltà...

L’esterno del Palazzo di giustizia di Ravenna (Foto Giampiero Corelli)

L’esterno del Palazzo di giustizia di Ravenna (Foto Giampiero Corelli)

Nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Janos Barlotti e al pm Raffaele Belvederi, si sono avvalsi ieri mattina della facoltà di non rispondere i principali accusati in merito al giro di prostituzione che nei giorni scorsi aveva portato all’arresto ai domiciliari di una donna di 60 anni che abita a Russi e di un uomo di 41 anni residente a Bologna, entrambi di origine cinese, raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare emessa nell’ambito di un’inchiesta su un’organizzazione finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione.

Le misure, che avevano riguardato anche beni patrimoniali, erano state notificate dai carabinieri del nucleo Investigativo di Ravenna in collaborazione con i colleghi della Stazione di Russi e dei comandi provinciali di Bologna e Alessandria. Per la convivente dell’uomo - una sua connazionale di 41 anni - era stato disposto l’obbligo di firma. Inoltre tre italiani residenti in provincia di Ravenna e Alessandria, erano stati denunciati a piede libero perché a vario titolo ritenuti responsabili di avere facilitato l’attività illecita mettendo a disposizione l’appartamento usato dalle prostitute, provvedendo all’attivazione e al pagamento delle utenze e adoperandosi in diversi aspetti logistici, anche per gli spostamenti delle donne. Le accuse a vario titolo sono di concorso in favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, riciclaggio di denaro e impiego di denaro di provenienza illecita.

L’indagine era scattata nel marzo 2024 quando i carabinieri della Stazione di Russi avevano puntato gli occhi su un appartamento segnato da un andirivieni di persone: in breve in militari avevano realizzato così che in quell’immobile si esercitava l’attività di meretricio. Le investigazioni erano poi state sviluppate dall’Investigativo sino al febbraio scorso.