LUCA BERTACCINI
Cronaca

Gli alluvionati alzano la voce: "Manca la mappa delle criticità, perché non è stata ancora fatta?"

Mirko Bertaccini, presidente del Comitato: "Il forese non è disposto a fare da cassa di laminazione"

Mirko Bertaccini, presidente del Comitato: "Il forese non è disposto a fare da cassa di laminazione"

Mirko Bertaccini, presidente del Comitato: "Il forese non è disposto a fare da cassa di laminazione"

Mirko Bertaccini, 49enne ravennate, presidente del comitato alluvionati. A due anni di distanza dal drammatico evento, quale è il quadro della situazione?

"I fronti sono due. Il primo è quello dei rimborsi. Dopo tantissime difficoltà iniziali, complice la complessità delle procedure, le cose sono migliorate. Dopo due anni gran parte delle persone che avevano subìto danni hanno ricevuto un indennizzo".

Con cifre ritenute congrue?

"Rispetto alle promesse fatte da politici a tutti i livelli, che avevano sostanzialmente detto che sarebbe stato restituito il 100% delle somme, ovviamente non c’è congruità. L’indennizzo completo, insomma, non c’è stato. Il problema vero ha riguardato i beni mobili, di fatto l’arredamento, perché è stato fissato un tetto massimo basso (6mila euro, ndr). Quindi chi si è visto entrare l’acqua in cucina e salotto, con tutti i mobili rovinati, non ha certamente ricevuto indietro per intero la somma richiesta. Per quanto riguarda invece i muri, gli indennizzi sono stati fatti in base a perizie e alle tariffe di mercato".

Sui beni mobili voi comitati avete dato battaglia.

"Sì, sia a livello locale che regionale. Una battaglia sostanzialmente persa".

Il secondo fronte al quale ha accennato prima quale è?

"La messa in sicurezza del territorio. E qui scende la nebbia".

Siamo in alto mare?

"Tra le attività svolte, c’è stato il ripristino degli argini dove ci sono stati i danni più evidenti e la pulizia delle aree attorno ai fiumi. La nebbia riguarda la programmazione degli interventi. Noi non sappiamo cosa gli enti vogliano fare".

Questo dipende dal fatto che siamo in periodo elettorale?

"Nel corso di queste settimane abbiamo incontrato tutti i candidati e a ognuno abbiamo detto la stessa cosa: ’Vogliamo delle risposte. È inutile continuare a rimpallarvi le responsabilità’. Ci è stato detto che, una volta formata la nuova giunta, ci si muoverà per risolvere le cose".

Voi cosa proponete?

"Prendiamo zona per zona - Serraglio, Roncalceci, Coccolia, solo per fare qualche esempio - e vediamo cosa serve".

Scusi, ma in due anni una mappatura con le criticità di ogni zona non è stata fatta?

"No, ed è questa la cosa che più ci infastidisce. Facciamo questa mappatura, una pianificazione veloce e cerchiamo i finanziamenti. Quando piove per più di due giorni, la chat della quale fanno parte si riempie di messaggi pieni di preoccupazione, come è inevitabile che sia".

Toccherà alla nuova giunta effettuare la pianificazione degli interventi, almeno per la parte di competenza comunale?

"Sì, tutti i candidati ci hanno promesso che, in caso di vittoria, lo faranno. Ripeto: è incredibile che in due anni questa mappatura e successiva pianificazione non sia stata fatta. Aggiungo: il forese non è disposto a fare da cassa di laminazione per salvare il centro. Non è che Ravenna si fermi a via Cavour...".

La nuova amministrazione non dovrebbe tardare a insediarsi: cosa chiederete al nuovo sindaco e assessore di competenza?

"Faccio due esempi. A Borgo Serraglio ci sono canali che a volte hanno l’argine e non l’hanno in altri tratti. Indovini dove si è infilata l’acqua. Partiamo dal fatto che al Serraglio servono tot metri di argini e capiamo quanti soldi servono. A Borgo Sisa un canale aveva una chiusa non funzionante, questa è stata sbloccata. Nell’altro canale la chiusa non c’è e andrebbe messa. Roncalceci è sotto il livello del mare: cosa fare per proteggerla? Ecco, partiamo da queste cose concrete. Quindi dal primo giorno vorremmo sederci al tavolo con i nuovi amministratori e costituire una task force per passare dalle chiacchiere ai fatti".

Nel frattempo come vi difendete?

"Con valvole di non ritorno, per impedire il riflusso dell’acqua, e acquistando paratie. Ma vogliamo misure strutturali che ci mettano in sicurezza. Io ho già trasferito le cose al piano di sopra quattro volte. Tutti gli eventi facciano la loro parte, la facciano in fretta e la smettano di rimpallarsi le responsabilità. Vorremmo meno chiacchieroni, più persone pratiche e preparate".

Luca Bertaccini