Gli alluvionati: "I rimborsi? Una presa in giro"

Gli alluvionati faentini protestano per i rimborsi insufficienti. Chiedono al Parlamento di considerare danni per 1 miliardo di euro, contro i 210 milioni stanziati.

Gli alluvionati: "I rimborsi? Una presa in giro"

Gli alluvionati faentini protestano per i rimborsi insufficienti. Chiedono al Parlamento di considerare danni per 1 miliardo di euro, contro i 210 milioni stanziati.

Gli alluvionati faentini sono sul piede di guerra. Al centro della discussione ci sono sempre, ovviamente, i rimborsi. Ieri i comitati Borgo alluvionato e Via Ponte Romano di Faenza in una lettera sono tornati a parlare della cifra di 6.000 euro disposta per i beni mobili, ribadendo che si tratta di una "somma insufficiente" e chiedendo attenzione sul tema anche al Parlamento. "Vengono completamente disattese le indicazioni dei comitati alluvionati, che ben esposero la realtà dei danni in sede di audizione e con memorie presentate all’ottava commissione del Senato – scrivono in una nota –. Per i beni mobili ci sono stime ufficiali di arredi ed elettrodomestici smaltiti in piramidi di rifiuti indifferenziati pari a 100mila tonnellate, cioè 100 milioni di chili. Risarcendo 10 euro al chilo, cioè 40 euro per una televisione e 400 euro un frigorifero, la stima del danno è di 1 miliardo di euro a fronte di 210 milioni stanziati complessivamente".

I due comitati scrivono quindi che "si prende atto della volontà politica chiara, inequivocabile, incontestabile di non risarcire. Si chiede di dismettere definitivamente lo stanco refrain del ’risarciremo tutto al 100%’, perché è intollerabile ascoltare ancora questa presa in giro".