Gli ‘irriducibili’ nel deserto "Siamo rimasti a vivere qui nonostante i problemi Morti affogati 200 animali"

La situazione è alquanto critica con diverse abitazioni immerse nella melma. Qualche volontario si è fermato a dare una mano: "Ragazzi speciali, per fortuna che ci sono". .

Gli ‘irriducibili’ nel deserto  "Siamo rimasti a vivere qui  nonostante i problemi  Morti affogati 200 animali"

Gli ‘irriducibili’ nel deserto "Siamo rimasti a vivere qui nonostante i problemi Morti affogati 200 animali"

Fra tutte le case al momento abbandonate su via Muraglione, una sola è abitata nel primo tratto. Oriano Casadio ha deciso di restare, anche se il piano terra è ancora pieno di fango e non c’è più niente. "La prima volta sono venuti a salvare i miei animali con il gommone – racconta –. Sembrava l’arca di Noè. C’erano 3 conigli, 4 gatti, 1 bassotto, 1 pastore tedesco e 2 galline". Dopo quell’esperienza, ha deciso di rimanere anche se il vuoto lasciato dalla sua collezione di libri del’600 e di rasoi antichi dei quali poco è rimasto apre ogni volta una ferita. Gli altri residenti lo chiamato il "capitano di via Muraglione". "Io sono nato qui – sottolinea –. E non mi muovo. Il capitano non abbandona mai la nave, piuttosto affonda con lei. Se la prima volta avessero avvisato, anche solo un’ora prima, sarei riuscito a portare in salvo le mie collezioni e non sarei stato costretto a rinunciare alla mia passione".

Leonardo Guazzolini vive insieme alla moglie nel punto più basso della via, alla confluenza con lo scolo Fossovetro. Aveva trasformato il suo terreno in una sorta di raccolta spontanea di animali, portati da chi non li sa gestire o trovati. Ce n’erano 200 fra galline, conigli, gatti, quaglie, pavoni, tacchini, oche e anatre. Quasi tutti affogati. "Però ho scoperto di essere più ricco – dice, con quell’ironia amara –. Con tutto questo fango, mi è aumentato lo spessore della terra". Matteo viene da Modena. Da lunedì è ospite, con la moglie, di uno dei residenti e ogni giorno, insieme, spalano fango. "Sono venuto qua a dare una mano, non me lo ha chiesto nessuno" sottolinea. Un plauso corale va, in particolare, ai giovani volontari che non si sono fatti scrupoli, hanno imbracciato le pale e iniziato a lavorare a fianco dei residenti. "I nostri ragazzi sono davvero speciali – dicono –. Per fortuna che ci sono loro".

m.s.