Graffiti a Ravenna, patteggia il re degli imbrattatori seriali

Per il giovane quattro mesi di reclusione con pena sospesa. La polizia locale gli aveva ricondotto almeno 206 scritte

Imbrattamenti seriali sui muri cittadini: nella foto a fianco una delle scritte ‘incrimina

Imbrattamenti seriali sui muri cittadini: nella foto a fianco una delle scritte ‘incrimina

Ravenna, 27 settembre 2022 - All’alba del 25 marzo di due anni fa, gli agenti della polizia locale avevano chiuso il cerchio investigativo grazie a una perquisizione domiciliare condotta assieme ai militari della guardia di Finanza su delega dell’allora procuratore capo Alessandro Mancini. E nella dimora rivierasca del sospettato - all’epoca 21enne - erano stati sequestrati un kit di bombolette oltre a vari bozzetti delle scritte incriminate alcune delle quali realizzate pure dentro casa.

Un quadro probatorio di fronte al quale ieri mattina l’imputato - difeso dall’avvocato Guido Pirazzoli - davanti al giudice Tommaso Paone e al viceprocuratore onorario Simona Bandini - ha patteggiato quattro mesi di reclusione (con pena sospesa). Nell’ambito del medesimo procedimento, il comitato cittadino ’Noi del centro’ si era costituito parte civile. Del resto secondo le indagini della Municipale, lo slancio ’creativo’ del giovane si era concentrato su tanti obbiettivi: mura antiche e muri nuovi, saracinesche, cabine del gas e pannelli. Molte decine di imbrattamenti che per i più non significano proprio nulla: ‘Amen’ e ‘Ydra’ passando per ‘Hora’, ‘Dray’, ‘Sbt’, ‘Krod’, ‘Porkk’ e ‘Over’.

Una gran mole di ’lavoro’ in circa due anni tanto che la polizia locale di scritte ne aveva censite almeno 206: cifra che - secondo l’ipotesi accusatoria – delineava i contorni di uno dei maggiori imbrattatori seriali della città. Ma era stato proprio lo slancio slancio iper-produttivo in un qualche modo a incastrarlo: perché 43 scritte si trovavano nei paraggi di casa sua. Dopotutto il 21enne non era nuovo a disavventure giudiziarie tanto che già nel febbraio del 2107, era stato denunciato sempre a piede libero e sempre per imbrattamenti, assieme a un amico: l’autore delle scritte ’Narnia’.

Nei fatti il 3 marzo 2020 il sospettato era stato immortalato dalle telecamere di piazza Caduti assieme ad altri due amici, tra cui quello già denunciato. Per gli inquirenti, le immagini erano di agevole interpretazione: vi si vedeva il 21enne sparire dietro a una colonna assumendo una posizione da imbrattatore per poi tornare tra gli amici. I successivi accertamenti, avevano condotto i vigili a individuare una scritta ancora una volta riferibile al 21enne: ‘Dray’. Quattro giorni dopo, questa volta in via Mazzini, ecco un’altra scritta: vernice gialla su saracinesca marrone, ‘Dray Sbt’. Non proprio una bella impresa se si tiene conto che giusto qualche giorno prima, tutta l’area era stata accuratamente ripulita.

Ecco che allora gli agenti si erano tuffati a capofitto nel caso, arrivando così al nome del sospettato anche grazie a una fonte confidenziale.

a. col.