Grattacoppa, lavori fermi "Non ci sono i materiali"

Il ponte sul Lamone è stato costruito, ma occorre adeguare le rampe di accesso. L’inaugurazione avrebbe dovuto tenersi a breve, ma ora i tempi si allungano

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Il traguardo sembrava dietro l’angolo, ed era uno di quelli particolarmente attesi: la riapertura del ponte sul Lamone a Grattacoppa, un collegamento importante interrotto dall’8 marzo 2021. Ma la guerra, la crisi e le difficoltà dell’edilizia ci hanno messo lo zampino e così si aspetta ancora. Il mega cantiere tra Torri e Savarna, costato 2 milioni e 800mila euro, è infatti fermo in attesa che arrivino i materiali necessari a completare l’intervento. È una storia simile a quella di tante altre opere pubbliche, bloccate dalle difficoltà del settore edile: la richiesta di materiali è cresciuta per i bonus che hanno incentivato i cantieri, ma fa i conti con la scarsità di materie prime dovuta alla guerra. Nel frattempo i lavori si sono fermati, e la cosa non è passata inosservata tra i residenti della zona, che da molti mesi attendono la riapertura del ponte. "Capisco che i tempi morti provochino la preoccupazione di chi attende un’opera come quella, fondamentale per collegare le due località – spiega l’assessora ai Lavori pubblici Federica Del Conte –. Siamo in attesa dei materiali per procedere con le ’terre armate’ delle due rampe. La ditta sta aspettando questa fornitura per la fine di maggio, e quindi noi speriamo che non ci siano ulteriori ritardi nelle forniture e si possa dare l’avvio all’attività necessaria a completare l’opera quanto prima. Il ritardo è dovuto alle difficoltà che vive attualmente il settore edile".

I lavori sono a buon punto, ma già in ritardo rispetto ai tempi di marcia iniziali. Dopo la preparazione dell’argine e la costruzione dei due grossi piloni su cui si regge la struttura, a marzo il cantiere è entrato nel vivo con la posa dell’impalcato in accaio corten, composto da tre parti di 220 tonnellate (di cui la più lunga da 42 metri e le altre due di 29), e messe in posizione da una gru mastodontica da 500 tonnellate arrivata appositamente da Torino. A febbraio Del Conte aveva giustificato proprio con i tempi serviti per l’arrivo dell’impalcato il ritardo già accumulato: secondo i piani iniziali infatti i lavori dovevano essere conclusi entro il 26 febbraio. L’inaugurazione era stata spostata alla tarda primavera, indicativamente tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, ma al momento, dopo la costruzione del ponte, manca ancora una parte importante: l’adeguamento delle due rampe laterali per accedere al ponte, che dovranno essere sollevate perché la nuova struttura è più alta della precedente. E, infine, ci saranno l’asfaltatura e il collaudo. "Ancora non sono in grado di definire una nuova data, preferisco aspettare l’arrivo delle forniture – dice l’assessora –. Solo allora aggiorneremo il cronoprogramma".

Certo il disagio è grande tra i residenti della zona, che temono di dover aspettare ancora molti mesi prima di poter usufruire nuovamente del ponte. "È un disagio per tutto il paese – dice Alessandro Pireddu del Comitato cittadino di Savarna Grattacoppa e Conventello –. A maggior ragione è un problema per chi ha un’attività come me. Il fatto che i lavori si siano bloccati quasi al termine crea altro malumore e nervosismo. E consideriamo che questo disagio va avanti da più di un anno".

Sara Servadei