Green pass falsi, le richieste intercettate

Per l’accusa nei dialoghi emergono ’tracce evidenti’ di consegne di denaro e le indicazioni sulle vaccinazioni fatte solo sulla carta

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Abitano tutti e tre a Faenza e si sono ritrovati con una sospensione dall’esercizio della professione decisa dal gip di Rimini per un motivo legato alle vaccinazioni contro il covid19. O meglio: secondo l’accusa, alle false vaccinazioni – e conseguente falso Green pass - ricevute dal 57enne Roberto Bonato, medico di base e dentista ora ai domiciliari nella sua abitazione riminese.

Si tratta di una ginecologa 52enne originaria di Alfonsine nonché di una fisioterapista 51enne e di uno psicologo 54enne. Per tutti e tre le accuse sono di corruzione (avrebbero cioè pagato al collega 250 euro in un caso, una somma imprecisata negli altri due), di falso (per via del Green pass ottenuto senza la reale vaccinazione) e di induzione in errore: perché, una volta sospesi dai rispettivi ordini, a stretto giro avevano replicato comunicando l’avvenuta vaccinazione e determinando così la revoca della sospensione su falsi presupposti.

Le loro storie, almeno in chiave accusatoria, sono fissate nelle 52 pagine di ordinanza con cui il gip Manuel Bianchi ha esaminato tutti gli indizi a loro carico decidendo per le misure cautelari. In particolare sono state le intercettazioni ad alimentare i sospetti. Si parte da quella del 12 gennaio all’ambulatorio di Cattolica: la 51enne fisioterapista faentina entra nello studio alle 11.43 e si presenta al dottor Bonato dicendo di essere amica di due persone - una donna e un uomo - che indica per nome e che sono poi risultate essere la prima un tecnico di radiologia di Faenza e il secondo un cittadino manfredo: entrambi – annota il gip - "vaccinati dal dottor Bonato negli stessi giorni". Gente che il medico riminese "evidentemente conosce e di cui si fida". Ed è in quella circostanza che viene fissata la "falsa attestazione dell’avvenuta vaccinazione" della fisioterapista. Nell’occasione accade una cosa singolare: il medico mette in un cassetto smartwatch e cellulare e chiede ai presenti di fare lo stesso. Una pratica che, secondo il giudice, Bonato segue ogni qualvolta debba procedere con "la falsa attestazione" di un vaccino. Quindi i presenti "cominciano a chiacchierare del covid affermando che trattasi di una nuova semplice influenza".

Esattamente alle 11.52 il medico restituisce la tessera sanitaria alla fisioterapista e le dice: "A posto, ti arriverà il messaggio". E lei a quel punto chiede: "Posso dirlo a una mia collega del Veneto?". Lui si alza facendo un gesto con una mano e va fuori dall’ambulatorio mentre pronuncia questa frase: "Io non so se in questa stanza abbiamo anche…". La fisioterapista annuisce: "Eh lo so…". Lui continua: "…capito… per cui tutte le volte… stare sereni nell’altro ambulatorio… vieni seguimi", e i due escono: a quel punto "molto probabilmente – scrive il giudice – lei consegna il danaro a Bonato". Il gip è chiaro: "Nel corso dell’incontro non è stata somministrata alcuna dose di vaccino" sebbene la fisioterapista risulti essere stata vaccinata alle 11.49 di quel 12 gennaio mentre la prima dose, sempre da Bonato, l’ha ricevuta il 23 dicembre alle 18.18.

Alla fisioterapista manfreda è stata ricondotta un’altra intercettazione: quella del 15 dicembre nella quale chiede a una interlocutrice di volere prendere il dottor Bonato come medico di base: e per questo, fissa appuntamento per il pomeriggio del 23 dicembre appunto. Per quanto riguarda gli altri due sanitari faentini, la vaccinazione è stata ravvicinata. Il primo contatto con Bonato è dello psicologo 54enne: è il 30 novembre e quest’ultimo chiede al medico di poterlo incontrare nel suo studio a Viserba "per un preventivo". Alla domanda da dove chiami, risponde: "Io da Faenza… sono un po’ lontano". L’appuntamento viene dato l’uno dicembre: "L’unica cosa è che domani per lavoro sono a Padova – precisa lo psicologo – le spiace se mando mia moglie? Perché anche lei ha bisogno di un preventivo". L’appuntamento verrà poi spostato. In ogni modo il giudice qui annota che il 54enne non risulta sposato ma che, durante un controllo del territorio, il 24 aprile 2015 era stato identificato assieme alla ginecologa 52enne: "Plausibile l’ipotesi – per il gip – che lei possa essere la compagna di lui". Di fatto i due risultano essere stati vaccinati assieme sia in prima che seconda dose il 6 e il 27 dicembre "con scarto di pochi minuti l’uno dall’altra". Per il gip "è la tempistica a inchiodare alle proprie responsabilità" i due sanitari manfredi, entrambi "sospesi dall’ordine per problemi con il vaccino anti-covid" ed entrambi, "guarda caso, vaccinati da Bonato a distanza di pochi minuti". In quanto al possibile passaggio di danaro, "vi è traccia evidente" in quella richiesta di "un preventivo per sé e la ‘moglie".

Andrea Colombari