"Guerra in Ucraina, se ne parla con troppa superficialità"

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Il lughese Bruno Zama, di professione bancario, da anni colleziona centinaia di rari oggetti bellici riutilizzati della Seconda guerra mondiale, esponendoli in mostre per far comprendere l’inutilità e la stupidità della guerra. Il perdurare del conflitto in Ucraina sembra confermare ciò. "Da tanto tempo – spiega – mi interesso di materiale bellico e del suo riutilizzo, per sensibilizzare le persone. Ho scritto anche tre libri tematici, con l’unico scopo di rendere omaggio a tutti coloro che hanno sofferto le conseguenze delle guerre e a coloro che hanno trasformato questi oggetti per l’uso quotidiano. Ho sempre voluto conservare la memoria di questi oggetti in acciaio ferro, rame, ottone, legno, stoffa, vetro e carta per mostrare come oggetti di morte siano poi stati utilizzati per usi pacifici".

Gli oggetti di morte di cui parla Zama sono reperti abbandonati dagli eserciti e poi modificati per usi quotidiani nel dopoguerra da artigiani, agricoltori e semplici cittadini. "Credo – afferma Zama – che il ricordo di mio nonno, che tornò dalla Grande guerra con una bici militare che utilizzò quasi ogni giorno sino agli anni ’50 mi abbia influenzato in questo mio rifiuto della guerra e in questi giorni vedendo le tragiche immagini del conflitto ucraino capisco che tanti non hanno compreso bene la drammaticità della guerra".

Zama è convinto che ogni oggetto bellico riconvertito abbia una lezione da dare a chi non ha mai visto la guerra perché un elmetto trasformato in uno scaldaletto o in uno scolapasta ’porta’ un messaggio importante: "La memoria e il rifiuto di quanto di orrendo è avvenuto nelle guerre è fondamentale. Sento tante persone discutere in questi giorni con leggerezza sul conflitto in corso dimenticandone la drammaticità".

Daniele Filippi