
C’è un testimone oculare della coltellata mortale. Si tratta di Naceur Jaoublia, il co-inquilino di origine tunisina del 62enne arrestato per l’omicidio del 47enne Christian Battaglia. L’uomo, sentito a caldo da squadra Mobile e Volanti, ha fornito una versione largamente sovrapponibile a quella del 62enne. In particolare ha detto dello scherno pronunciato su piazza Baracca attorno alle 19 al Battaglia, a suo avviso in evidente stato di ebbrezza.
Il 47enne, che evidentemente non l’aveva presa bene, gli ha messo le mani al collo: lui - ha proseguito - è però riuscito a liberarsi e ad allontanarsi in bici per non avere grane. Una volta rincasato, ha trovato anche il 62enne: questi gli ha mostrato una ferita sulla nuca frutto di una bottigliata ricevuta dal 47enne.
Sul punto l’arrestato, dopo essere stato interrogato giovedì mattina in procura, è stato accompagnato in pronto soccorso dove per quel taglio è stato medicato e dimesso con una prognosi di sette giorni. Inoltre una maglietta presumibilmente intrisa del suo sangue per la bottigliata, è stata recuperata dalla Scientifica nella lavatrice dell’appartamento trasformatosi in scena del crimine.
Il magrebino ha anche parlato dell’arrivo del 47enne: il 62enne a un certo punto ha aperto la porta e ha trovato il Battaglia descritto come assai nervoso e ubriaco (dalle analisi, tasso alcolemico di 2.50). Il 47enne ha poi cercato con la forza di entrare: lui si è messo in mezzo; intanto il 62enne è andato a prendere un coltello e lo ha usato. Battaglia allora si è girato ed è uscito mentre il 62enne ha lavato il coltello. Il magrebino ha ricordato anche di avere chiamato una sua amica per riferirle di quanto accaduto. La donna, subito sentita dagli inquirenti, ha confermato la circostanza. Gli investigatori, tra i vari testimoni, hanno ascoltato anche Gianluca Buonavita, ovvero il ravennate che tra via Cura e via Oberdan ha trovato in strada sanguinante il 47enne lanciando così l’allarme al 118. Si tratta di un amico della vittima il quale ha raccontato di avere incontrato Battaglia in piazza Baracca poco dopo il litigio tanto da avere fatto in tempo ad assistere all’arrivo delle Volanti. Quindi lui e il 47enne sono andati a mangiare a casa di quest’ultimo in via D’Azeglio: e durante la cena, il Battaglia gli ha raccontato cosa fosse successo in piazza.
Alla fine lui ha deciso di andare a casa a dormire mentre il 47enne gli ha detto che sarebbe andato a fare un giro. All’altezza di piazza Kennedy, l’amico ha cambiato idea ed è tornato indietro per raggiungere un negozio etnico dove comperare una birra: ed è così che poco dopo si è imbattuto nel corpo sanguinante del 47enne. E’ stato lui a fornire agli agenti il primo spunto per giungere all’appartamento del 62enne. Il verbale di tre ore prima per quanto accaduto in piazza, ha fatto il resto.
a.col.