I capolavori del mosaico al Mar Chagall, Guttuso, Vedova Nuovo allestimento delle opere

Il nucleo centrale dell’esposizione inaugurata ieri è quello di una mostra del 1959 con nomi del Novecento. Poi ci sono le sezioni dedicate a Mosaico&Design e a Declinazioni contemporanee.

I capolavori del mosaico al Mar  Chagall, Guttuso, Vedova  Nuovo allestimento delle opere
I capolavori del mosaico al Mar Chagall, Guttuso, Vedova Nuovo allestimento delle opere

Nuova luce sul mosaico, letteralmente. Perché l’allestimento della Collezione dei mosaici contemporanei inaugurato ieri al Mar colpisce immediatamente per l’illuminazione, capace di restituire alle opere una potenza cromatica ed espressiva ancora più preziosa, nella parte iniziale del percorso, nel confronto con i cartoni preparatori. Tutto il primo piano del museo è dedicato al mosaico e non si poteva che partire dalle opere realizzate in occasione della Mostra dei mosaici moderni del 1959. Nucleo centrale della collezione, è frutto di un progetto nato all’epoca dal Gruppo mosaicisti dell’Accademia e promosso da Giuseppe Bovini. Ad alcuni grandi artisti del Novecento, come Afro, Campigli, Capogrossi, Chagall, Guttuso, Mathieu, Moreni, Vedova, per citarne alcuni, fu chiesto di eseguire i bozzetti preparatori, i cosiddetti cartoni, di opere che sarebbero state realizzate in mosaico. Il nuovo allestimento mostra i mosaici con accanto quasi tutti i bozzetti preparatori, consentendo un sorprendente confronto. Fu una mostra fondamentale anche perché introdusse una nuova concezione del mosaico, inteso come opera autonoma.

"Mi sono convinto – ha detto l’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori ieri alla presentazione – che la Regione deve fare di più per il sistema delle arti. In particolare del contemporaneo, è un’occasione alla quale non possiamo rinunciare". Accanto a lui il direttore del museo, Roberto Cantagalli, ha raccontato che l’allestimento è avvenuto con il coinvolgimento della comunità dei mosaicisti ravennati. "È molto viva – ha detto – e discute, a volte si divide, ma è accomunata da una grande passione. Il museo di una città deve essere il luogo dove una comunità riconosce la propria identità e l’esperienza del mosaico abbraccia Ravenna da 2000 anni". La seconda sezione è dedicata a Mosaico & Design e racconta la straordinaria storia della collaborazione tra i mosaicisti ravennati e il celebre Studio Alchimia di Milano, fondato dai fratelli Adriana e Alessandro Guerriero. Ecco allora in mostra il ritratto di Mendini, la Testa di Guerriero e il Mobile aulico. La realizzazione del progetto fu affidata all’Associazione Mosaicisti di Ravenna, ma all’impresa collaborarono anche la Cooperativa Mosaicisti di Ravenna e lo Studio Signorini. L’ultima sezione, Declinazioni Contemporanee, documenta una nuova fase di ricerca che si sviluppa negli anni Settanta, nella quale alcuni mosaicisti si emancipano definitivamente dal ruolo di esecutori el cuore pulsante di questa ricerca è proprio Ravenna.

Il mosaico non è più realizzato solo con tessere ma si compone anche attraverso tecniche pittoriche e scultoree, con il frequente utilizzo di materiali originali ed eterogenei. In quest’ottica si inseriscono le collaborazioni con artisti internazionali come Valerio Adami, Michelangelo Antonioni, Balthus, Giosetta Fioroni, Piero Gilardi, Luigi Ontani, Mimmo Paladino e le sperimentazioni dei mosaicisti ravennati. La parte finale del percorso documenta infine le generazioni di mosaicisti più recenti in una sezione destinata ad aumentare sempre più con nuove acquisizioni. L’allestimento, oltre ad avere pannelli informativi in braille, è arricchito da una serie di video che documentano la presenza dei mosaici in città e mostrano le intervisti dei mosaicisti ravennati.

Annamaria Corrado