I daini di Classe alieni? No, in questa storia gli alieni sono altri

La lunga, intricata vicenda che riguarda i daini della pineta di Classe presenta elementi tipici del teatro dell’assurdo, dove la struttura razionale dello svolgersi cede il passo a una successione di eventi privi di logica narrativa. Una lunga, intricata vicenda che avanza con i tempi lenti delle soap- opere televisive e delle quali utilizza le tecniche dei colpi di scena, e che potrei – parafrasandone un famoso titolo – chiamare Dainasty. Gli attori principali sono istituzionali e vedono l’Ente Parco del Delta, la Regione, la Provincia, l’ex Forestale, l’Ispra – istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale - mentre delle vittime designate trovo numeri ballerini: seicento, settecento, mille. Tante comunque. Il brutto copione è steso a colpi di delibere regionali, linee guida, regolamenti, competenze specifiche e leggi nazionali.

La storia avvia le mosse, secondo l’Ispra, da una fuga accidentale da recinto. Da questo primo nucleo di pochi capi prende origine la popolazione, caratterizzata – elemento comune a quasi tutte le specie prive di predatori – da un elevato ritmo riproduttivo. Il fenomeno non viene intuito (o forse sì) e controllato, come si sarebbe dovuto fare, con adeguate tecniche di controllo della fertilità: tecniche di cui, va detto, occorre considerare i limiti significativi e la necessità di una fase sperimentale. Dunque niente, si lascia che la natura faccia il suo corso e d’improvviso i daini di Classe, che evidentemente hanno incontrato un habitat idoneo, cominciano a far danni.

La soluzione è presto trovata: abbattimenti selettivi. La sensibilità ambientale è però cresciuta e la vicenda guadagna le pagine dei quotidiani. Gli attori di cui prima si trincerano dietro leggi, regolamenti e decreti per dimostrare la perfetta legalità del loro agire. Appare una nuova attrice, Eleonora Schonwald, disposta ad accogliere la quota eccedente nelle proprie terre recintate, ma l’offerta – a costo zero per la collettività – è declinata. Nel febbraio del 2015 un servizio televisivo delle Iene, a cura di Nadia Toffa, rileva le tante incongruenze della vicenda, chiedendone ragione all’allora vicepresidente provinciale con un’intervista su cui calerei un pesante velo pietoso. Oggi siamo alla soluzione finale di questa comunità animale definita ora “esotica”, ora “aliena”, ovvero farne bistecche. Ma gli alieni, a mio avviso, sono altri.

Paolo Casadio