I furti dell’uva al chiaro di luna

Oggi la vendemmia si svolge tranquilla, senza paura dei furti. Invece, fino all’ultimo dopoguerra, man mano che si avvicinava la vendemmia, aumentava nei contadini la paura dei ladri di grappoli, soprattutto se i filari e le vigne erano vicini ai paesi e alle borgate sparse in campagna. Tanto che alcuni detti denunciano un vizio diffuso: "Cvând che la vida la j è basa, tót i s’in tô un grap" (Quando la vite è bassa tutti ne prendono un grappolo) e "Indô ch’u s’ariva cun al mâ, u ngnè bsógn dla schêla" (Dove si arriva con le mani non c’è bisogno della scala), cioè se qualcosa è a portata di mano è invitante impadronirsene. L’uva rubata era "L’uva lunèda", l’uva lunata, perché i furti avvenivano soprattutto nelle notti rischiarate dalla luna.