Soprattutto gli adulti tra i 18 e i 64 anni, soprattutto al mattino, soprattutto nei weekend. Nel suo (quasi) primo anno di attività il Cau di Ravenna al Cmp ha visto 26.408 accessi: in media 518 al giorno. Il centro di assistenza e urgenza ha aperto le porte agli utenti il 22 gennaio 2024 con l’obiettivo di migliorare l’assistenza agli utenti e diminuire la pressione sul Pronto soccorso. A un anno di distanza dall’apertura è evidente, e i numeri lo testimoniano, che il servizio è utile: ha fornito una risposta a tanti utenti, soprattutto il sabato e la domenica. Meno chiaro è l’impatto sul Pronto soccorso: di sicuro ha aiutato a snellirne il lavoro, ma in maniera molto marginale. I casi più complessi (anche se magari non gravi) comunque hanno bisogno del reparto di emergenza-urgenza, gli anziani con più patologie molto spesso pure: l’impressione generale è che il centro risponda più ai disagi degli utenti legati alla difficoltà nel contattare i medici di base (anch’essi spesso oberati di lavoro) che non alle urgenze.
Veniamo ai numeri, però. E i numeri ci dicono che in media si attendono 63,93 minuti prima della visita e poi 40,58 per l’espletamento, ovvero la presa in carico del paziente. I dati degli accessi ci dicono che sono i weekend i giorni di maggiore lavoro, a prova del fatto che il servizio viene visto più come un’alternativo alla medicina di base (non attiva nei weekend) che del Pronto soccorso. Gli accessi sono stati 3.557 il lunedì (in media 70 al giorno, il 13,47% del totale), 3.160 il martedì (in media 62 al giorno, l’11,97% del totale), 2.956 il mercoledì (in media 58 al giorno, l’11,19% del totale), 2.992 il giovedì (in media 59 al giorno, l’11,33% del totale), 3.178 il venerdì (in media 62 al giorno, il 12,03% del totale), 5.701 il sabato (in media 112 al giorno, il 21,59% del totale) e 4.864 la domenica (in media 95 al giorno, il 18,42% del totale). La maggior parte degli accessi avviene in mattinata (124 prima delle 8, 15.594 tra le 8 e le 14, 10.680 tra le 14 e le 20 e 10 oltre le 20) e il 66,06% dei pazienti ha tra i 18 e i 64 anni (17.446 in totale). Il 27,14% è poi over 65 (7.166 in totale), lo 0,67% ha meno di 6 anni (176), il 2.61% ha tra i 7 e i 13 anni (690) e infine il 3,51% va dai 14 ai 17 (928). L’85,17% degli accessi è stato effettuato da persone residenti nel distretto di Ravenna (che comprende anche Russi e Cervia).
Ma quali sono i problemi per cui gli utenti si rivolgono maggiormente al Cau di Ravenna? Nel 23,15% sono ortopedici, nel 19,26% disturbi generali e questioni minori, nel 14,97% dermatologici, nel 9,22% respiratori, nel 6,86% per bocca o collo, nel 5,91% gastro-intestinali, nel 5,57% all’orecchio. Seguono, poi, i problemi cardio-vascolari (4,67%), quelli genito-urinari (3,69%), quelli neurologici (2,64%), oculistici (2,11%), i traumi (0,98%), visite al naso (0,59%), psichiatria (0,23%), e infine ostetricia e ginecologia (0,11%). In media, per quanto riguarda le tipologie più ricorrenti, ci sono 17 visite al giorno per problemi ortopedici e 14 per disturbi generali.
Nei giorni scorsi il neoassessore regionale alla Salute Massimo Fabi ha reso nota l’intenzione di chiudere alcuni Cau considerati "inutili" o "impropri". Non pare, però, che tra questi rientrino le realtà del Ravennate, che sono considerate piuttosto attinenti alla normativa. La prossima apertura sul territorio, invece, avverrà a Castel Bolognese.
Sara Servadei