A seguito degli ultimi allagamenti avvenuti a settembre i residenti di Fornace Zarattini sono preoccupati per la ’tenuta’ del sistema fognario. "Abbiamo effettuato una segnalazione al Comune dopo l’allagamento – spiegano – che poi quest’ultimo ha girato a Hera (ente preposto alla cura fognaria di Ravenna), in quanto durante i giorni piovosi, un tombino, dal peso di 60 kg sito in via Orioli ha iniziato a ’vibrare violentemente’ sollevandosi dal terreno". In quel caso, sottolineano: "è fuoriuscita moltissima acqua che è andata ad allagare i nostri seminterrati in orario notturno, mettendo in pericolo e in allarme diverse famiglie. Sul posto è intervenuta una squadra dei Vigili del Fuoco". I condomini spiegano che, una volta fatta la segnalazione, Hera ha inviato una squadra sul posto per constatare l’accaduto tramite l’utilizzo di sonde-video. "Il tombino – continuano – era completamente otturato da depositi di limo e sedimenti lasciati dall’ultima alluvione. Tanto che gli operatori, nonostante idropulitrici potenti, non sono riusciti a liberare la condotta. Hanno dovuto farlo rompendo il ’tappo’ con mazza e picconi segnalandoci ulteriormente la mancanza di una valvola di sicurezza che dovrebbe intervenire per arrestare il flusso fognario quando si trova in collasso".
Così si chiedono i condomini: "Nessuno ha verificato le condizioni della rete fognaria in un territorio rimasto sommerso da acque per interi giorni? Altro cruccio che ora abbiamo, dopo aver sentito parlare tra loro i vari operatori intervenuti, è legato a un problema che pare più ampio". Spiegano ancora i residenti che "la rete fognaria principale scorre lungo la via Faentina e con nuove costruzioni sono stati tolti circa 14.000 metri quadrati di terreno che in caso di piogge avrebbero fatto da drenaggio. Quindi tutta la rete fognaria va ad innestarsi su quella principale di via Faentina, precisamente all’altezza della nuova rotonda, dove proprio lì a lato è stato costruito un ’laghetto’. È un laghetto o una cassa di espansione che servirà quando la rete fognaria della nuova struttura sarà a saturazione così da trovare sfogo? Lo stesso già in condizioni normali è di poco sotto il livello stradale, quindi ci chiediamo come posso aiutare in caso di ingenti piogge".
La preoccupazione è tanta: "Intanto noi per sopperire alle situazioni attuali e in virtù di quanto già vissuto ci stiamo attrezzando comprando a nostre spese pompe sommerse, paratia antiallagamenti e gruppi elettrogeni in grado di far andare le pompe anche con il back out elettrico, aspettando ancora gli aiuti, ormai divenuti incerti, dell’alluvione del 2023. Quanto sta avvenendo dovrebbe mettere radicalmente in discussione il modello di sviluppo che la nostra Regione ha realizzato dal dopoguerra a oggi: costruire è stato il verbo più praticato, trascurando la cura del territorio".