I Rioni e la sfera sulla torre La lite furibonda dell’82

Sono passati 40 anni dall’alterco tra Porta Imolese e Ponte, finito a botte e feriti. In ballo il colore della palla in cima all’Orologio, che da allora è rimasta gialla

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Sono trascorsi quarant’anni e la palla in cima alla torre dell’orologio che sovrasta la Piazza di Faenza è ancora colorata di giallo. Quella colata di vernice, facilmente visibile, risale al 1982, l’anno del ‘fattaccio’ ovvero dell’assalto alla torre e delle botte tra rionali in piazza. Tra i numerosi eccessi di quel periodo, infatti, era usanza diffusa salire sulla torre, talvolta fin sopra alla cella campanaria, per dipingere la palla o per issare arazzi e bandiere del colore del proprio rione. Nell’82 in particolare alcuni rionali del giallo decisero di ‘segnare’ la palla e poi di presidiare la torre affinché nessuno, in particolare del Rione Rosso, potesse modificarne il colore: "Noi mettevamo sempre un bandierone sulla torre perchè è nel nostro territorio e la rivendicavamo – racconta un esponente del rione di Porta Ponte –. Per un periodo anche quelli del Nero avevano cercato di dipingere la palla, ma poi rinunciarono quasi subito. Nell’82 comunque qualcuno dei nostri decise che quelli del Rosso non sarebbero andati su e si decise di presidiare la torre dall’interno".

Secondo Aldo Ghetti, in quegli anni segretario del Palio, "il Rosso era solito dipingere la palla della torre il sabato sera prima della giostra. Io, che andavo regolarmente alle cene propiziatorie, quell’anno mi trovavo proprio al Rosso quando il caporione Walter Padovani aizzò i suoi rionali a prendere d’assedio la torre". Di fronte a molte persone in piazza quindi, alcuni rionali del Rosso, "organizzati quasi in maniera para militare – prosegue Ghetti –, usarono gli estintori per creare un diversivo e iniziarono la scalata". Una volta incontratesi, le due fazioni diedero vita agli incidenti. Non è dato sapere quanti parteciparono alla dissennata battaglia ma, come ricorda un altro rappresentante del Giallo, "non ci scapparono infortuni gravi per fortuna e per coscienza. Anche di sotto, in piazza, c’erano persone che si menavano ma non con l’intento di farsi male davvero".

La baraonda si concluse solamente con l’arrivo di vigili urbani e carabinieri. Almeno sei persone finirono in ospedale con ferite lievi. "Ma forse furono anche di più perchè alcuni contusi dichiararono di essere caduti dalle scale o nel bagno in casa" evidenzia un rionale del Giallo. Per quell’episodio la torre civica e la piazza furono dichiarate negli anni successivi territorio neutrale come ricorda Vincenzo Verità, già podestà della giostra, che aggiunge: "Per i tafferugli furono comminate multe e sanzioni, ma la faccenda venne risolta pacificamente. Da allora credo che la palla non abbia mai più cambiato colore".

Damiano Ventura