Ieri 699 casi, nessuna vittima Un tampone su tre è positivo

Ieri sono stati 699 i casi di Covid, un tetto che non si raggiungeva da tempo, ma senza decessi. Invece nel corso dell’ultima settimana sono 2922, su 6667 tamponi eseguiti, i nuovi casi di positività al Covid in provincia di Ravenna. I contagi, ora pari al 36% dei tamponi effettuati, sono insomma in decisa risalita per la terza settimana consecutiva, dopo l’illusione di quella che pareva un’attenuazione nelle settimane comprese fra maggio e giugno.

Ad oggi la percentuale di occupazione dei posti letto, nei reparti ordinari così come in quelli di terapia intensiva, rimane nella cosiddetta ‘zona verde’, rispettivamente al di sotto del 15% e del 10%. Sono nove i cittadini deceduti a Ravenna per cause legate al Covid nella settimana fra il 20 e il 26 giugno. I pazienti anziani che hanno ricevuto la quarta dose cominciano, benché solo nel ravennate, a toccare percentuali più confortanti rispetto a quelle bassissime riscontrate appena poche settimane fa: 11.607 su una platea di 29mila ‘vaccinabili’, per una percentuale ormai di poco inferiore al 40% di copertura. I nuovi casi sono equamente distribuiti: con l’eccezione di Bagnara e di Sant’Agata sul Santerno, con appena 9 e 11 casi, tutte le altre realtà contano decine o centinaia di nuovi positivi, con i comuni maggiori gravanti dalle cifre più ingenti. Milleduecentoventi i contagiati a Ravenna, 514 a Faenza, 230 a Lugo, 146 a Cervia. I ricoveri in terapia intensiva sono comunque appena tre; il 98% dei contagiati ha infatti sintomi lievi o assenti.

L’aumentata percentuale di positività è imputabile all’arrivo della nuova variante Omicron Ba., diventata per la prima volta questa settimana la più riscontrata fra i contagiati, avendo superato la Omicron Ba.2. "La percentuale di occupazione dei posti letto a livello aziendale si mantiene ancora lontana dalla soglia di allerta", evidenzia il direttore sanitario dell’Ausl Romagna Mattia Altini. "Omicron 5, anche se meno aggressiva, si sta diffondendo velocemente, complice anche il nostro comportamento che con il venir meno delle restrizioni è meno attento. Non dobbiamo allarmarci ma neanche sottovalutare i rischi. La raccomandazione per tutti è di fare attenzione".

Filippo Donati