Igor il russo, arrestato in Spagna l’amico. Sarà estradato

Il 39enne raggiunto dal mandato della procura di Ravenna

Norbert Feher, alias 'Igor il russo', mentre viene arrestato in Spagna (Ansa)

Norbert Feher, alias 'Igor il russo', mentre viene arrestato in Spagna (Ansa)

Ravenna, 10 novembre 2018 - Se volete, chiamatelo pure segno premonitore. Di fatto il suo nome s’era affacciato giusto martedì scorso in un’aula di giustizia. E in quell’occasione, si trattava di un processo per un paio di contestate rapine del 2011 ad altrettanti distributori di Russi e di Cotignola.

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Ma Luigi Scrima, 39enne lughese con un passato da buttafuori, alla ribalta delle cronache ci è salito per tutt’altro: un’amicizia maturata in cella con il 36enne serbo Norbert Feher, ai più noto come ‘Igor il russo’. Una singolare coincidenza li aveva legati nei caldi giorni dell’estate 2017 quando Igor, nel bel mezzo della più imponente caccia all’uomo degli ultimi decenni, era riuscito a scappare in Spagna. E Scrima, peraltro dopo interviste rilasciate proprio sull’amico serbo, era sparito. Finito dove? Spagna. Che ora ce lo restituisce.

L'ARRIVO IN ITALIA
L'ARRIVO IN ITALIA

Tutto grazie a un mandato di arresto europeo vergato dalla procura ravennate (pm Daniele Barberini) con la collaborazione del Commissariato di Lugo e della squadra mobile di Ravenna. Due le circostanze che hanno portato alla decisione: alcune pendenze oltre a un cumulo pene di circa un paio d’anni. Ora Scrima si trova sotto l’ala della magistratura iberica; gli è stato assegnato un avvocato spagnolo d’ufficio e a giorni atterrerà nel Bel-paese per essere preso in custodia dalla polizia nostrana. Il suo avvocato, Pierluigi Barone, conferma tutto.

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E spiega come mai per Scrima sia stato possibile una tale decisione: il 39enne, per via di pregresse grane con la giustizia, aveva ottenuto l’affidamento in prova ai servizi sociali. Insomma, rigare dritto e seguire un determinato programma per evitare così di scontare in carcere la pena residua. E invece il 39enne aveva superato il confine peraltro proprio nei giorni della fuga di Igor. Tanto che la polizia spagnola era arrivata a ipotizzare l’ingresso del serbo proprio da alcuni elementi di contorno come la presenza del 39enne lughese sul loro suolo.

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Secondo un rapporto della polizia locale di Manises, cittadina nella quale si trova l’aeroporto di Valencia, il 4 luglio 2017 gli agenti avevano identificato Scrima mentre viaggiava su un’auto intestata alla compagna. L’uomo, interpellato sulla sua presenza lì, aveva prima detto di trovarsi in vacanza per poi correggersi sostenendo di risiedere a Manises. Poco dopo la polizia nazionale, grazie alle banche dati internazionali, aveva capito che Scrima era stato appunto in prigione assieme a Igor, in quel momento ricercato in tutta Europa dopo avere ucciso nella primavera 2017 il barista di Budrio Davide Fabbri e la guardia ecologica volontaria Valerio Verri.