ANDREA COLOMBARI
Cronaca

"Il 118 non sarà privatizzato". Ma è scontro tra Uil e Pubblica

Il sindacato plaude allo stop Ausl all’esternalizzazione. Manca: "Narrazione fuorviante"

L’intervento di un’ambulanza del 118

L’intervento di un’ambulanza del 118

È scontro sulla gestione del servizio di emergenza-urgenza 118 in Romagna. Da un lato i sindacati, in particolare la UIL FPL, esultano per la decisione dell’Azienda USL della Romagna di interrompere a partire dal 1° ottobre l’affidamento al privato delle ambulanze, avviato nel giugno scorso. Dall’altro, interviene con toni netti la Pubblica Assistenza Città di Ravenna, che si sente colpita e denigrata da quanto affermato nel comunicato sindacale.

Nel comunicato diffuso dalla Uil Fpl in seguito all’incontro del 4 giugno con l’Azienda Usl della Romagna e le Rsu, il sindacato ha dichiarato: "È stato possibile scongiurare un affidamento indeterminato di ambulanze del 118 al privato". Secondo Uil Fpl, la cessazione della collaborazione con il privato, prevista per il 1° ottobre, rappresenta il ritorno a "una integrale gestione pubblica dell’emergenza nel territorio della Romagna".

"La gestione dei servizi di emergenza-urgenza 118 – prosegue il sindacato – deve restare patrimonio pubblico in grado di garantire un sistema virtuoso e altamente professionalizzante da proteggere e valorizzare". La Uil Fpl ha anche annunciato che analizzerà con attenzione i nuovi progetti dell’Ausl relativi allo sviluppo di "componenti tecniche" nel sistema 118 e alla possibile interscambiabilità degli infermieri tra rete territoriale e ospedaliera. "Ogni progetto – si legge – dovrà comprendere percorsi di formazione, tutela e valorizzazione chiari. Non saranno condivise sovrapposizioni di competenze tecniche con quelle infermieristiche". Il sindacato aggiunge: "Il personale infermieristico deve essere protagonista di ogni cambiamento, poiché è responsabile delle decisioni cliniche". Sulla proposta di rendere interscambiabili gli infermieri tra emergenza territoriale e ospedaliera, Uil Fpl precisa: "In nessun modo gli infermieri debbono essere oggetto di ricatti o imposizioni per quanto concerne la loro attuale assegnazione lavorativa".

A questa posizione ha risposto il presidente della Pubblica Assistenza Città di Ravenna, Matteo Manca, che definisce "fuorviante" la narrazione sindacale. "Si ingenera la percezione che Ausl Romagna abbia affidato il servizio a volontari che, di giorno, svolgono la loro professione e di sera indossano i panni del soccorritore, avventurandosi in un servizio di cui sono privi di competenza", scrive Manca. La Pubblica Assistenza afferma di impiegare attualmente "22 soccorritori dipendenti, tutti altamente qualificati e specializzati". Secondo il presidente, l’abilitazione al servizio di trasporto primario è subordinata a un percorso formativo stabilito da legge regionale, con aggiornamenti obbligatori annuali. "Cosa invece – sostiene – non prescritta per i dipendenti Ausl". Manca contesta inoltre le affermazioni sulla "snaturazione" del volontariato riportate da Uil Fpl: "Appare del tutto confliggente con il dato reale asserire che vi sia una scarsa professionalità e competenza nelle ambulanze impiegate. Non si deve creare una categoria di dipendenti di serie A e una di serie B". Infine, la Pubblica Assistenza ricorda che per partecipare ai concorsi Ausl è richiesto come requisito "l’aver lavorato per almeno cinque anni con contratto di lavoro subordinato in un ente accreditato". La questione rimane aperta, con posizioni distinte tra chi chiede una gestione esclusivamente pubblica del 118 e chi difende il ruolo dei soggetti accreditati all’interno del sistema di emergenza.