ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Il 25 aprile a Bagnacavallo e i sogni dei ragazzi

Il 25 aprile le classi quinte della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo di Bagnacavallo si sono incontrate in piazza per celebrare...

Il 25 aprile le classi quinte della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo di Bagnacavallo si sono incontrate in piazza per celebrare la festa della Liberazione dalla guerra. Erano presenti le autorità locali, i rappresentanti delle varie associazioni, il nostro giovane Sindaco e la sua giunta…e poi soprattutto c’erano loro. I bambini di 10 anni, puntuali, presenti, silenziosi “q.b”. Erano raccolti a semicerchio come in un abbraccio. Sembrava stessero abbracciando quel monumento sito nella piazza della Libertà. Dall’alto la figura imponente dell’ideale di Uomo Valoroso innalza una piccola statua alata che rappresenta la Dea della Vittoria. Il prezzo, che è stato pagato, è però ai piedi dell’Uomo Valoroso: due giovani ragazzi distesi a terra, caduti. Da tutte quelle croci dei giovani di anni fa, abbiamo iniziato a incidere sulla pietra la memoria di quel tempo passato violento. Eppure neanche le pietre riescono più a farsi sentire, a farsi vedere. Non a caso un’ inquietante parola sembra aver riacquistato in questi giorni una potenza inaudita: riarmo.

Sembrava all’inizio un vaneggiamento di alcuni, un eco lontano, ma poi ascoltando bene, si sente sempre più vicino. Si legge sui diari dei bambini “ritrovo in piazza ore 10.15” Ma cosa faranno oggi gli altri bambini di 10 anni alle 10.15, quei bambini che vivono la guerra nelle loro case, nelle loro strade, nelle loro Piazze? I nostri bambini di 10 anni hanno cantato, letto poesie, racconti, pagine di diario, hanno coinvolto le persone venute ad ascoltare. Hanno raccontato di aver imparato che l’Italia 80 anni fa stava uscendo dalla guerra, che tante persone hanno speso la loro vita per conquistare la Pace e la Libertà. Hanno conosciuto per la prima volta la parola genocidio.

Hanno dedicato pensieri a tutte le persone che resistono oggi alle disuguaglianze, alle malattie , alla povertà e ancora a chi deve resistere alla Guerra. I i bambini ucraini hanno dedicato un pensiero di Pace alla martoriata Ucraina. Hanno cantato,come in un’orchestra di tutto rispetto, sotto la magistrale direzione di Nicoletta, la canzone “Sogna ragazzo sogna” di Roberto Vecchioni e Alfa. Una canzone profetica? Un manifesto del presente che sta arrivando? Un invito? Un suggerimento? So per certo che voglio continuare a contare gli anni della Liberazione aggiungendo un +1 all’80. Questo è il futuro di cui abbiamo bisogno. Grazie a tutti coloro che hanno reso questa manifestazione una celebrazione all’essere unità.

Elena Antonellini