Il buono che c’è, l’alimentazione è alla base di una vita equilibrata

Grazie al progetto di Conad gli alunni della 2^C hanno imparato a mangiare meglio e compreso la qualità del cibo

Migration

Nei mesi di dicembre e gennaio la mia classe, 2^C ‘Mattei’, ha aderito al progetto di educazione alimentare ‘Il buono che c’è’, offerto da Conad e organizzato dal prof Cortesi di Tecnologia.

Durante questo progetto innanzitutto l’esperto ci ha mostrato un video che illustrava quali siano i passaggi di coltivazione, trasporto e consumo di una fragola, ovvero la quantità d’acqua che si utilizza per la coltivazione, la benzina consumata per il trasporto fino al supermercato, la plastica impiegata per l’imballaggio, l’energia elettrica per la conservazione in frigorifero e, quindi, l’enorme spreco di risorse che avviene se quella fragola non dovesse essere consumata.

Infatti, non consumando quel piccolo frutto, le risorse utilizzate nella produzione sono state sprecate, ma hanno comunque inquinato il nostro pianeta; le kilocalorie di quella fragola non sono finite nella nostra pancia, ma sono andate buttate... Quindi sprecare il cibo non è corretto né nei confronti di chi soffre la fame, né nei confronti dell’ambiente che viene distrutto senza motivo. Inoltre abbiamo parlato della sostenibilità, ossia l’esperto ci ha fatto capire quanto sia importante la stagionalità di un alimento, cioè il consumo di un ortaggio o di un frutto nella sua stagione ‘naturale’, infatti un alimento non di stagione, prodotto artificialmente in serra, porta meno benefici al nostro organismo e ha un costo maggiore.

Ci ha poi spiegato che esistono due tipologie di filiera: la filiera alimentare, che è la produzione e il trasporto di cibi e bevande; e la filiera a km0, che è la stessa cosa, ma i prodotti vengono consumati nelle vicinanze del luogo di produzione, valorizzando quindi i cibi del posto e i produttori locali, che, a differenza della produzione industriale degli alimenti, non sprecano il cibo che presenta alcuni difetti ma lo vendono comunque. Inoltre, abbiamo compreso quanto sia importante scegliere i prodotti a km0 per non inquinare l’ambiente, così come sarebbe importante per la salute utilizzare gli alimenti con etichetta ‘bio’, perché su di essi non sono stati usati fertilizzanti chimici.

Abbiamo pure scoperto cos’è l’agenda 2030, che è un programma Onu che pone obiettivi per la salvaguardia del pianeta, creando una buona base di partenza per un mondo sostenibile per il futuro. Tra questi, l’obiettivo 18 consiste nella produzione e nel consumo responsabile, in quanto le risorse nel mondo ora vengono consumate a velocità eccessiva. Grazie all’esperienza abbiamo imparato a mangiare meglio e a comprendere la qualità del cibo. Ora sta a noi mettere in pratica queste conoscenze.

Ilaria Celletti, classe 2^C

scuola ‘Mattei’ di Marina

Prof Alessandra Grilli