ANNAMARIA CORRADO
Cronaca

Il catalogo del Ravenna Festival: "Non è un’autocelebrazione. Ma un modo per riflettere su di noi"

Svelati i contenuti del libro della 36esima edizione dell’iniziativa, che fonde musica, teatro e danza. L’illustrazione sulle copertina è di Stefano Ricci. All’interno Riccardo Muti ricorda Roberto De Simone.

Da destra il sindaco facente funzioni Sbaraglia, Franco Masotti e il sovrintendente del Festival Antonio De Rosa (Zani)

Da destra il sindaco facente funzioni Sbaraglia, Franco Masotti e il sovrintendente del Festival Antonio De Rosa (Zani)

"Non è un’autocelebrazione, ma una riflessione del Festival su se stesso". Con queste parole Franco Masotti ha spiegato come è nato il libro-catalogo della 36esima edizione di Ravenna Festival presentato ieri all’Alighieri. Musica, teatro, danza, pittura: tutti i linguaggi artistici si incontrano e si fondono nel volume, specchio di quello che accadrà a Ravenna nei prossimi mesi. Giuseppe Bellosi, Pietro Citati, Riccardo Muti sono solo alcune delle firme presenti. Oltre a due omaggi a Luciano Berio e Pierre Boulez, nel centenario della nascita. Dei due geniali protagonisti della musica del Novecento, entrambi in passato ospiti di Ravenna Festival, vengono pubblicati, affiancati, due scritti (rispettivamente Del gesto e di Piazza Carità e Questioni di generazioni) che rimandano a un’esperienza comune, un aneddoto che li vede a Napoli in cerca di Piazza Carità.

A Franco Masotti si deve un approfondimento sulla storia del teatro ravennate al Festival, da titolo Felix Ravenna. "Tutti identificano il Festival con la musica – ha detto – ma non è solo quello e il teatro in questa città ha una storia profonda. Dalle Albe a Fanny&Alexander a Elena Bucci. Siamo partiti dal 1996, anno di ‘All’Inferno’ di Marco Martinelli, per arrivare a questa edizione, nella quale il finale della trilogia dedicata a Don Chisciotte coincide con il titolo e il tema della manifestazione".

Non è un caso allora se in apertura del catalogo appare un dipinto poco conosciuto quanto interessante e singolare, in cui il pittore ravennate Domenico Miserocchi (1862-1917) ritrae proprio Don Chisciotte: una sorta di quadro nel quadro che colloca il protagonista, sul suo malconcio Ronzinante, nel bel mezzo di una ‘cornice’ che ne riassume le imprese più significative, e di cui danno conto Giorgio Costa e Adele Felletti Spadazzi, inquadrando storicamente il Miserocchi, detto e’ Pasturì, tra la sua città e Firenze, dove si formò allievo di Giovanni Fattori.

L’inserto fotografico del libro-catalogo affronta la tragica realtà della Striscia di Gaza. ‘I Grant You Refuge’ è il titolo della mostra da cui sono tratti gli scatti di sei fotografi palestinesi – curata da Paolo Patruno e allestita in città – che danno conto del dramma che da oltre due anni sta vivendo il popolo palestinese. Fotografie toccanti e scomode, frutto del lavoro di Shadi Al-Tabatibi, Mahdy Zourob, Mohammed Hajjar, Saeed Mohammed Jaras, Omar Naaman Ashtawi e Jehad Al-Sharafi.

Tra i contenuti della seconda parte del libro c’è quello di Riccardo Muti che ricorda con affetto Roberto De Simone, uno degli indiscussi (e talvolta misconosciuti) protagonisti della vita musicale e teatrale italiane venuto a mancare pochi mesi fa. Muti con De Simone ha collaborato a importanti produzioni operistiche, tra l’altro anche a Ravenna Festival – in buca i Wiener Philharmoniker– per due titoli della trilogia Mozart-Da Ponte, diretti da Muti, alla regia appunto De Simone. L’illustrazione sulla copertina del catalogo è di Stefano Ricci. Alla presentazione è intervenuto anche Fabio Sbaraglia, sindaco facente funzioni ancora per pochi giorni, finché Alessandro Barattoni non si insedierà ufficialmente. "Barattoni – ha sottolineato non farà mancare la sua presenza, la sua vicinanza, la sua curiosità. H ben chiaro il ruolo che ha la cultura in questa città".

a.cor.