Ricorre oggi, 12 settembre, il centenario della nascita di Alteo Dolcini, per 32 anni, a partire dal ‘56, alto dirigente del Comune di Faenza, prima come ragioniere capo poi come segretario generale, ideatore e fautore di una straordinariamente lunga serie di iniziative culturali, imprenditoriali ed economiche e per ricordarlo, l’Associazione che porta il suo nome ha approntato numerosi eventi che si concluderanno nel settembre del prossimo anno, a venticinque anni dalla sua scomparsa avvenuta a Faenza il 2 settembre del 1999. Un "anno dolciniano" per ricordare la figura di un personaggio che ha profondamente amato la sua terra, consacrando l’intera vita alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio culturale ed economico romagnolo. L’avvio è dato, il 12 settembre, con la presentazione sul sito dell’associazione (www.alteodolcini.com) di tre video inediti, provenienti dal Fondo Alteo Dolcini, dedicati a Walter Della Monica, don Francesco Fuschini e Luigi Veronelli. A ottobre poi appuntamento a Predappio Alta, presso La Vecia Cantena d’la Pre’ - Ca’ de Sanzves, con una mostra dedicata all’illustre faentino e alla creazione, nel 1976, della Ca’ de Sanzves. Seguirà il 18 novembre, a Faenza, una giornata di studi promossa dal Comune di Faenza in collaborazione con l’Associazione e il contributo de ‘La Cassa’ di Ravenna.
Ad aprire il convegno sarà Roberto Balzani, professore di Storia contemporanea presso l’Università di Bologna, che già in passato ha definito Alteo Dolcini come uno degli ultimi grandi creatori della memoria culturale romagnola nel XX secolo, sottolineandone la straordinaria capacità di rifondare la tradizione e, in alcuni casi, di inventarla. Tra i relatori anche Bruno Marangoni, docente del dipartimento di Colture Arboree dell’Università di Bologna, e Silviero Sansavini, professore emerito dell’Università di Bologna, che illustreranno il ruolo di Dolcini nell’affermazione internazionale della vitivinicoltura romagnola e il suo impegno per portare a Faenza, presso la Cantina sperimentale di Tebano, un Centro di studi e attività di ricerca viticolo-enologico dell’Università di Bologna. Massimo Isola, sindaco di Faenza e presidente dell’Associazione Italiana Città della Ceramica, organismo sorto dall’attuazione della legge 188, tratterà il tema del lascito culturale di Alteo Dolcini per la città di Faenza. Nella primavera del 2024 a Bertinoro il Tribunato di Romagna ricorderà la fondazione del sodalizio culturale ideato e voluto nel 1967 da Dolcini assieme al giornalista cervese Max David. Al vincitore dell’edizione 2024 della 100 Km del Passatore sarà poi assegnata una speciale targa ceramica in ricordo di Dolcini che dell’evento podistico fu il fondatore assieme a Francesco Calderoni, dell’Uoei, nel 1973. Nativo di Forlimpopoli (12 settembre 1923), Dolcini è stato anche docente in materia giuridico-amministrativa, giornalista e scrittore e alle sue intuizioni si devono, oltre agli organismi citati, la costituzione dell’Ente Tutela Vini di Romagna, della Società del Passatore, dell’Ente Ceramica Faenza, dell’Ente Musica Romagna e la costituzione della Ca’ de Bé a Bertinoro e della Ca’ de Ven a Ravenna. Fu inoltre l’ideatore del Mondial Tornianti e il fautore della legge 188 del 1990 a tutela della ceramica artistica. Fondò la rivista "Mercuriale Romagnola" e ha firmato ventisette libri su temi di carattere culturale, storico e amministrativo: dal marafon-beccaccino alle ceramiche, dal testo su Napoleone con documenti inediti all’agriturismo, dalla 100 km del Passatore all’applicazione dell’informatica nelle amministrazioni comunali.
Carlo Raggi