Il centro di ricerca che guarda al futuro

Nato dal sogno avveniristico di Raul Gardini, finalmente rinasce come punto di riferimento per gli studi su energia, ambiente e mare

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Sale e laboratori, parcheggi e non più erba incolta. Da ieri è tornato a vivere il Centro di ricerca ambientale, energia e mare del Tecnopolo di Marina di Ravenna, in via Ciro Menotti. Qui, nel 1989, Raul Gardini e il Gruppo Ferruzzi-Montedison crearono il Centro ricerche per la chimica verde. Non fosse andata come la storia purtroppo ci ricorda, il green new deal avrebbe già 32 anni, invece di essere un bambino in fasce. Ma la rinascita del centro di Marina grazie a Comune, Alma Mater, Flaminia e Regione, ha un altro precedente storico fondamentale: il ritorno dal Cern di Ginevra nel 1994 di Andrea Contin per insegnare alla Facoltà di Scienze ambientali: oggi Contin è direttore del Centro. Ci saranno inoltre il Fraunhofer Institute, colosso tedesco della ricerca applicata, e l’Eni, per studi legati all’economia circolare e all’energia da fonti rinnovabili.

"I nostri tre filoni sono Ambiente, Energia e Mare" spiega il direttore Contin. "L’ambiente sottintende un po’ tutto, parliamo della produzione di biocarburanti dai rifiuti e dalle plastiche, ad esempio", aggiunge. Per quanto riguarda il mare, si studierà il destino delle piattaforme non più produttive e l’energia da fonti rinnovabili. Il recupero del Centro ha richiesto un intervento di 2,2 milioni di euro, finanziati da Regione, Comune, Alma Mater, Fondazione Flaminia. "Quello che oggi è qui, sotto gli occhi di tutti – sottolinea il sindaco Michele de Pascale – è il frutto di un lavoro di squadra, al quale il Comune ha creduto e crede fermamente e sul quale ha investito con altrettanta convinzione. Questo centro rappresenta un unicum, in quanto sarà un centro di ricerca industriale pubblico a servizio dell’economia e delle imprese locali e nazionali. Affrontiamo la sfida della transizione energetica, nel solco di quella che fu negli anni Novanta la lungimirante visione di Raul Gardini, individuando nella ricerca il principale strumento per conciliare sviluppo e sostenibilità ambientale".

"Sono veramente felice che il centro sia stato recuperato" commenta Eleonora Gardini ricordando le idee innovatrici del padre Raul. "È il proseguimento di un sogno che parte da lontano". "Come Regione abbiamo investito nel Centro di ricerca per trasmettere alle aziende del territorio i saperi e le esperienze necessari nel campo delle fonti rinnovabili, della salvaguardia dell’ambiente, dello studio e della tutela del mare e delle coste, della sostenibilità nei processi produttivi, del taglio alle emissioni di gas clima-alteranti" dice il presidente della Regione Stefano Bonaccini. Mirella Falconi, presidente della Fondazione Flaminia, ricorda l’impegno con il quale il suo predecessore, Lanfranco Gualtieri, ha lavorato alla realizzazione di questo progetto. Fondazione Flaminia "garantirà la gestione operativa del centro, ma sarà in particolare coinvolta come soggetto gestore delle attività del Tecnopolo di Ravenna". Presenti il rettore dell’Alma Mater, Francesco Ubertini e la presidente del Campus ravennate, Elena Fabbri.

lo. tazz.