"La cosa più bella che mi potesse capitare è fare il mio ultimo intervento da sindaco di Ravenna il 4 dicembre, nell’anniversario dell’80esimo della Liberazione della città, una giornata di festa che ha segnato il ritorno della libertà e della democrazia". Con questa frase Michele de Pascale, candidato per il centrosinistra alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, ha concluso giovedì sera il suo comizio in Darsena. Arrivato da Forlì per altri impegni elettorali, è stato accolto dalla voce di Sonia Davis e dalle circa 300 persone che lo attendevano nella piazza sotto il Moro di Venezia nonostante la fredda serata. Sanità pubblica, "la battaglia più grande dei prossimi cinque anni", e dissesto idrogeologico i temi su cui si è concentrato. "Combatteremo perché anche nei nostri territori, nonostante le scelte del governo, le persone siano assistite con le migliori cure possibili". Per de Pascale serve una battaglia politica e porta come esempio la capacità di autoriformarsi messa in atto nel territorio ravennate con l’apertura delle case della salute, "un lavoro difficile portato a termine in accordo con i medici di medicina generale". Ha poi citato l’investimento sul pronto soccorso, sul polo materno infantile, sulla pediatria e l’ostetricia, la parte più obsoleta dell’ospedale Santa Maria delle Croci. L’altra grande sfida è il contrasto al dissesto idrogeologico, "è lo spartiacque che segna la differenza fra la nostra proposta e quella del centrodestra. In questa partita passa il senso di precarietà della vita delle persone e passa anche la prospettiva di crescita occupazionale del nostro territorio".
E a questo proposito ha sottolineato come le aziende si chiedano se possono investire in questa terra in sicurezza, dopo gli eventi senza precedenti accaduti. Per questo è necessario che il prossimo presidente della Regione sia anche il commissario straordinario alla ricostruzione per una chiara assunzione di responsabilità, che ora fa capo a 70 Comuni, 4 Province, 4 Consorzi di Bonifica, 10 gestori del sistema idrico, lo Stato, la Regione, l’Anas e le Ferrovie. "Porterò con me in questa sfida tutto quello che ho imparato da una straordinaria comunità, le questioni che rimangono aperte da quelle infrastrutturali a quelle industriali, al nostro territorio e ai suoi bisogni, con la Regione che può e deve essere più presente, più forte e più radicata anche nella nostra terra". E qui saluta Alessandro Barattoni che "sarà uno straordinario sindaco di Ravenna, sono certo che avrà tutto il vostro sostegno e supporto". Infine, invita a impegnarsi per combattere l’astensionismo "perché non tutti sanno che il 17 e 18 novembre ci sono le elezioni regionali".
Maria Vittoria Venturelli