Il cuore di Alessandro Preziosi è con Cesare

Stasera al teatro Masini di Faenza l’attore presenta l’adattamento di uno spettacolo di Shakespeare: "Con temi di grande attualità"

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di Roberta Bezzi

Il noto attore e regista Alessandro Preziosi è l’atteso protagonista del recital ‘Il mio cuore è con Cesare’ che, questa sera alle 21 al Masini di Faenza in anteprima regionale, apre l’undicesima stagione di ‘ERF & Teatro Masini Music’ organizzata da Emilia Romagna Festival. Si tratta di un adattamento di Tommaso Mattei dal ‘Giulio Cesare’ di Shakespeare, con musiche originali di Giacomo Vezzani, performing live di Massimo Mercelli al flauto e Maria Cecilia Berioli al violoncello, per una produzione Khora Teatro. Il recital ripercorre la tragica vicenda delle Idi di Marzo partendo dal punto di vista dei quattro protagonisti Cesare, Marcantonio, Cassio e Bruto, e mostrando quanto mai attuale sia questa tragedia che pone al centro la forza quasi diabolica della retorica.

Preziosi, dopo il debutto veronese in estate, ritorna al Masini di Faenza…

"Sarà una bella sfida passare dal teatro Romano all’aperto, un contesto particolarmente assonante per la tipologia del testo che presenta la modalità classica dell’orazione, al teatro al chiuso. Avere il pubblico tutto attorno grazie alla platea a semicerchio è stata una grande emozione, perché mi ha consentito di costruire un percorso forte e di grande immedesimazione. Qualcosa cambierà ora, per fortuna il Masini è uno dei teatri più verticali che conosca".

Il lavoro portato in scena è un classico senza tempo. Quali sono gli aspetti di maggiore modernità?

"Purtroppo, un certo malcostume e una certa malversazione legati alla politica sono presenti oggi così come sin dalle prime fondamenta della politica, in cui l’obiettivo è mantenere la posizione. L’orazione funebre di Marcantonio poi, ricca di figure retoriche e di continue sostituzioni di parole, è da sempre fulgido modello per i politici di tutti i tempi per imparare a manipolare le masse".

In ‘Giulio Cesare’ si mescolano dunque tanti temi di grande attualità…

"Sì, oltre al tema delle parole e del sotterfugio, vi è quello della centralità dell’uomo rispetto agli eventi, la solitudine e la maledizione del potere. Ricordo che recitando ‘La violenza e il sangue che si spargono è così tanto che rimarremo indifferenti’, a Verona, piansi. In questo caso la lettura consente di capire e di mettere in gioco la grande forza del testo".

Sin dagli inizi della sua carriera, si è diviso tra tre linguaggi: quello teatrale, cinematografico e televisivo…

"Il teatro, che costringe a scegliere con un anno di anticipo, ha sempre determinato i miei successivi impegni, un po’ come se fosse il mio ‘sottosegretario alla cultura’".

Poi è arrivata la pandemia che ha fermato i teatri. Lei però ha continuato a lavorare. Cosa uscirà prossimamente al cinema o in tv?

"Per il cinema ho girato tre film diversi fra loro come ‘La cura’ di Francesco Patierno che trae spunto dal romanzo ‘La peste’ di Camus, ‘Bla bla baby’ una commedia di Fausto Brizzi, e ‘Shakespeare re di Napoli’ di Ruggero Cappuccio le cui riprese sono finite a settembre, quindi tre generi diversi fra loro. In data ancora da destinarsi nel 2023, uscirà poi su Netflix ‘La vita bugiarda degli adulti’ tratto dal best seller di Elena Ferrante".