"Il dibattito di questi giorni che sta animando la sinistra faentina è tema da non sottovalutare". Così Emanuele Tanesini, segretario comunale del Pd, sul documento che i militanti di Faenza Coraggiosa hanno inviato la scorsa settimana relativamente all’ingresso individuale tra i democratici di alcuni loro rappresentanti.
Una strada ben diversa rispetto a quella che i firmatari del documento intendono intraprendere, (si attende l’assemblea regionale a breve, ndr) nettamente sottolineata in alcuni periodi tra cui: "Seguire Elly Schlein nel Pd non è la nostra soluzione" avevano scritto. Sulla questione Tanesini interviene così: "Nonostante il Pd sia parte in causa in qualità di approdo di tante persone provenienti dalle esperienze di Articolo 1 e Faenza Coraggiosa, il mio è al momento uno sguardo attento ma esterno. Rilevo, in ogni caso, una logica che è nelle cose: per diversi che hanno dato vita a quelle esperienze, l’impegno nel Partito Democratico non è mai stata un’opzione anche con Elly Schlein come segretaria. Nulla di cui stupirsi quindi.
Il Pd nasce per essere il grande Partito del centrosinistra, necessariamente pluralista e per questo capace di essere il perno di coalizioni il più larghe e omogenee possibili per incidere concretamente nella società. Un tentativo considerato da una sinistra più radicale velleitario e incapace di battaglie identitarie, sfociate però in partitini che hanno sempre dimostrato un respiro politico molto corto. Sono visioni contrastanti difficili da conciliare".
Quindi il segretario del Pd aggiunge: "A Faenza è importante mantenere vivo il dialogo e il confronto all’interno della coalizione di maggioranza che sostiene l’amministrazione Isola. A maggior ragione ora, nella fase post alluvione, dove più che alla forma, dobbiamo concentrarci sulla sostanza per essere vicini in tutti i modi ai cittadini. Sono d’accordo sul non dare nulla per scontato. Lo sono meno quando si critica pregiudizialmente il Partito Democratico". Nel documento degli esponenti di Coraggiosa si citava espressamente il Partito democratico: "Dove siamo? – conclude il segretarioTanesini –. Stiamo allargando la base con nuovi iscritti convinti dell’inadeguatezza della destra al governo, supportando l’amministrazione nel post alluvione e allo stesso tempo ci si può trovare a raccogliere firme su battaglie sacrosante: il salario minimo e la difesa della sanità pubblica, su cui promuoveremo iniziative specifiche a breve".