LUCIA BONATESTA
Cronaca

Il divieto dei cellulari alle superiori. Contrari gli studenti ma anche i presidi

"Significa perdere l’occasione di insegnare a questi futuri adulti come farne un uso consapevole"

"Significa perdere l’occasione di insegnare a questi futuri adulti come farne un uso consapevole"

"Significa perdere l’occasione di insegnare a questi futuri adulti come farne un uso consapevole"

Nei giorni scorsi il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha diffuso una circolare per vietare – da settembre – l’uso dei cellulari anche alle scuole superiori, definendolo un intervento "improcrastinabile", visti gli "effetti negativi che un uso eccessivo o non corretto dello smartphone può produrre sulla salute e sul benessere degli adolescenti". L’anno scorso, la stessa misura era stata imposta fino alla terza media. In Emilia-Romagna, invece, l’assessora regionale alla Scuola Isabella Conti ha proposto una giornata ‘detox’ al mese in cui dedicarsi ad attività gratuite per favorire la socializzazione.

"Pur comprendendo la finalità protettiva della misura – commenta Gianluca Dradi, dirigente scolastico del Liceo Artistico Nervi-Severini di Ravenna –, credo che l’uso didattico nelle scuole superiori sia fondamentale. Vietando i cellulari in modo totale, si finisce per rinunciare a svolgere una funzione educativa: promuovere l’uso critico di questi strumenti. Altro tema è quello dell’autonomia scolastica nella scelta di metodologie e strumenti didattici, che in questo modo viene compromessa. Noi, ad esempio, quest’anno abbiamo fatto un progetto di creazione di contenuti su TikTok, per trasformare gli studenti da utenti passivi in produttori di contenuti. Con questa circolare non sarà più possibile".

Dello stesso avviso è anche la dirigente scolastica del Liceo Scientifico A. Oriani di Ravenna, Aurea Valentini, che commenta: "Lo smartphone è per noi uno strumento di supporto alla didattica e vietarne l’uso è una forma di ritorno al passato. Significa perdere l’occasione di insegnare a questi futuri adulti come farne un uso consapevole. Abbiamo lavorato tanto per far entrare nell’educazione degli studenti le piattaforme digitali come Wokspace o Kahoot, piattaforma per fare quiz in tempo reale e rendere le lezioni più interattive. Lo stesso vale per l’intelligenza artificiale. È una rivoluzione in atto che non possiamo ignorare, dobbiamo provare a entrarci dentro e promuoverne un uso che supporti lo studente ma non lo sostituisca".

Fuori dal Liceo Classico Alighieri, anche alcuni maturandi si sono espressi sullo stop agli smartphone. Andrea Dea Bertozzi del Linguistico commenta: "Vietarli completamente non ha senso. Gli studenti delle superiori possono e devono avere il buonsenso di usarli per scopi didattici durante la lezione e per comunicare solo durante l’intervallo. Anche l’intelligenza artificiale può essere utile per trovare degli spunti per ampliare le nostre argomentazioni nei temi o nelle ricerche. Non vanno demonizzati".

Giorgia Pau di Scienze Umane aggiunge: "Chi si distrae durante la lezione, continuerà a farlo anche senza telefono. Vietandolo, però, ci tolgono uno strumento utile: anche i professori ci hanno consigliato di inserire un ‘immagine su ChatGpt e vedere i collegamenti che ci propone per prepararci all’orale. Ormai è uno strumento di tutti i giorni. Io, ad esempio, lo usavo per connettere il mio tablet a Internet e senza telefono non avrei nemmeno potuto vedere il registro elettronico".

Dall’Economico-sociale Nicolò Traversini aggiunge: "Il punto non è proibirne l’uso, ma educare su come utilizzarli. Il proibizionismo provoca solamente una voglia maggiore di utilizzarlo e non risolve nulla". Così anche Emma Boni, dell’Esabac, che ribadisce: "Non tutti hanno la possibilità di comprarsi un computer o un Ipad; quindi, il telefono diventa uno strumento fondamentale per le attività. Io, ad esempio, sto usando molto l’Ai per preparare i riassunti in vista dell’orale. Non avrei il tempo materiale di farli da sola".

Lucia Bonatesta