Il Fondo Dolcini donato alla Fondazione Cassa

Si tratta di oltre 1100 volumi e vari documenti legati alla Romagna: saranno custoditi negli antichi chiostri francescani

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Il Fondo ‘Alteo Dolcini’ sarà d’ora in poi conservato nei monumentali antichi chiostri francescani della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, che custodiscono la biblioteca della Cassa di Ravenna e quella della Fondazione stessa. Il fondo è costituito da oltre 1100 volumi che hanno come filo conduttore la Romagna. La parte documentale comprende 30 contenitori di materiale manoscritto e a stampa che includono a loro volta carteggi, documentazioni relative a opere edite e inedite, materiali preparatori per lezioni e pubblicazioni, diari, taccuini, ritagli di giornali. La parte fotografica è costituita da oltre 3mila immagini.

I Chiostri Danteschi hanno ospitato ieri la cerimonia di donazione del ‘Fondo Dolcini’ dagli eredi alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. All’incontro hanno presenziato il presidente della Fondazione, Ernesto Giuseppe Alfieri, il presidente del Gruppo Cassa di Ravenna, Antonio Patuelli, il sindaco Michele de Pascale, Salvatore Giannella, scrittore e giornalista e Andrea Dolcini, presidente dell’Associazione Alteo Dolcini. La raccolta di testi, immagini e documenti raccontano l’inesauribile attività di Dolcini, scomparso 23 anni fa, rivolta alla riscoperta, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale ed economico romagnolo. Il fondo andrà ad affiancare la sezione della biblioteca della Cassa di Ravenna dedicata alla Romagna nella quale, dal 1981, è conservato anche il ‘Fondo Friedrich Schürr’.

Alteo Dolcini, è stato funzionario della Pubblica amministrazione, giornalista e scrittore, alle sue intuizioni si devono la costituzione dell’Ente Tutela Vini di Romagna, del Tribunato di Romagna, della Società del Passatore, dell’Ente Ceramica Faenza, dell’Ente Musica Romagna e la costituzione della Ca’ de Bé a Bertinoro, della Ca’ de Ven a Ravenna e della Ca’ de Sanzves a Predappio Alta. Come hanno spiegato i presidenti di Cassa e Fondazione, Patuelli e Alfieri, la biblioteca custodita negli antichi Chiostri si rafforza costantemente con altre varie donazioni librarie e comprende anche i libri e i documenti della Fondazione Enzo Bettiza. Recentemente Jas Gawronski ha chiesto che la sua biblioteca sia accolta proprio nella Fondazione Bettiza, "in uno spirito prettamente europeo" come ha chiosato Patuelli.

lo. tazz.