Il futuro del cinema Sarti. I segnali sono positivi

Rinnovato il contratto d’affitto che da 6 anni passa a 9 e si riduce il canone. Italsar: "Una boccata d’ossigeno. Pubblico in risalita ma lontano dal pre Covid".

Il futuro del cinema Sarti. I segnali sono positivi
Il futuro del cinema Sarti. I segnali sono positivi

È stato rinnovato il contratto d’affitto per il cinema Sarti: la sala di proprietà comunale di via Scaletta, a due passi dalla piazza, continuerà ad essere gestita da Italsar, l’impresa proprietaria anche del non lontano cinema Italia. Il rinnovo del contratto presenta alcune importanti novità: innanzitutto la durata, che da sei anni passa a nove, e la riduzione del canone d’affitto, che da settemila euro annui scenderà a quattromila. Misure decise per contrastare le difficoltà in cui versa il mondo delle sale da alcuni anni. "Si tratta certamente di una boccata d’ossigeno – commenta Alberto Beltrani, al timone di Italsar –. Benché la tempesta perfetta del 2022 sia alle spalle, la crisi c’è e continuerà ad esserci almeno per qualche anno ancora". Le cause sono diverse e intrecciate: la lunga serrata imposta durante la pandemia, il boom delle piattaforme streaming, la crisi energetica che ha picchiato duro su strutture quali i cinema (per il Sarti è stato rilevato un aumento dei costi di circa il 60%), la perdita del potere d’acquisto dei cittadini, e da ultimo lo sciopero degli sceneggiatori hollywoodiani.

"Rispetto al triennio 2017-2019 scontiamo ancora un 25-30% di pubblico in meno. Siamo comunque in risalita rispetto al 2022, quando il segno meno toccava il 70%". A fianco di alcuni segnali che virano verso l’ottimismo – un pubblico in cui è comunque presente il ricambio generazionale, le ottime performance di ‘C’è ancora domani’ di Paola Cortellesi – ce ne sono altri meno incoraggianti, come il mancato boom di pubblico dell’attesissimo ‘Killers of the flower moon’, in cui Martin Scorsese dirige Robert De Niro e Leonardo DiCaprio: il film dell’anno ha incassato meno del previsto, forse proprio a causa delle tre ore e mezza di durata. La buona notizia è che Faenza continuerà comunque ad avere due cinema d’essai in centro storico (più un terzo, il cinema Europa, in Borgo): "la compresenza di Sarti e Italia è fondamentale per organizzare la programmazione. Gli investimenti fatti – da quelli a firma Pnrr per arrivare a quelli futuri legati al rinnovo delle poltrone – vanno in quella direzione". Il Sarti, come noto, è anche un teatro: il contratto prevede la concessione gratuita del cinema Sarti al Comune per diciannove eventi all’anno (nove serali e dieci giornalieri) per conferenze, concerti, iniziative culturali o con le scuole. La politica del cinema Sarti e del cinema Italia si baserà su alcuni pilastri consolidati: "le pellicole di qualità (attualmente è in sala ‘The old oak’ del maestro Ken Loach, ndr), le riduzioni per i più giovani, e ovviamente gli ospiti: giovedì 23 novembre arriverà Kasia Smutniak per presentare il docufilm Mur, che segna il suo debutto alla regia, dedicato all’odissea dei migranti che tentano la traversata delle barriere dell’est Europa".

Filippo Donati