
Cristina Mazzavillani Muti e, a sedere, Michele Marco Rossi e Anna Leonardi
La presentazione della 36esima edizione di Ravenna Festival diventa occasione di un annuncio importante sulla successione alla direzione artistica di Franco Masotti e Angelo Nicastro, vicini alla pensione. Ci ha pensato la presidente onoraria e fondatrice della manifestazione, Cristina Mazzavillani Muti, sul palco dell’Alighieri, indicando il violoncellista Michele Marco Rossi e l’oboista Anna Leonardi, seduti accanto a lei.
"I direttori artistici del Festival – ha detto – lavoreranno ancora, ma bisogna pensare al futuro e questi due ragazzi possono essere il futuro del Festival. Ci tengo che questo patrimonio costruito negli anni non venga perso". Poi si è rivolta al sindaco facente funzioni Fabio Sbaraglia: "Fabio ti consegno questi due ragazzi. Nelle scelte, in passato, ho sbagliato poco". Una sorpresa, di sicuro per il pubblico che ieri mattina ha affollato il teatro. Rossi, classe 1989, e Leonardi, classe 1990, lo scorso anno erano alla direzione artistica della Chiamata alle arti, il progetto ideato da Cristina Muti e dedicato ad artisti giovanissimi. Quest’anno saranno, sempre all’interno del Festival, alla guida del progetto Cantare amantis est, nel quale l’1 e il 2 giugno cori da tutta Italia prenderanno parte a due giorni di prove e lezioni con Riccardo Muti. Per la presidente onoraria del Festival sono loro le persone giuste a cui consegnare il futuro della manifestazione, nel segno della continuità e dell’innovazione. "Le chiamate vanno ascoltate" aveva esordito pochi minuti prima, ricordando commossa quando aveva accettato quella che le era stata rivolta tanti anni prima, all’inizio da Mario Salvagiani, poi da Benigno Zaccagnini. "Quando mi proposero di creare un festival – ha aggiunto – ero dubbiosa e spaventata, poi Zaccagnini mi disse ‘Che cristiana sei? Questa è una chiamata a servizio della tua città’. Allora ho capito". Poi si è rivolta al teatro: "Ma questa è una storia che conoscete già".
Annamaria Corrado