Il futuro delle batterie. Primo laboratorio in regione per ridurne l’impatto

Il lavoro di EnerCube, guidato dalla docente Francesca Soavi, e della startup Bettery "Puntiamo sull’ottimizzazione dei materiali, raddoppianto o triplicando l’energia".

Il futuro delle batterie. Primo laboratorio in regione per ridurne l’impatto
Il futuro delle batterie. Primo laboratorio in regione per ridurne l’impatto

Il secondo laboratorio è EnerCube ed è guidato da Francesca Soavi, professore del Dipartimento di Chimica dell’università di Bologna. EnerCube è un laboratorio dedicato al trasferimento tecnologico di attività di sviluppo e prototipazione di sistemi di accumulo e conversione dell’energia. Il laboratorio intende essere la prima piattaforma regionale per la riduzione dell’impatto ambientale ed economico di produzione e gestione a fine vita di celle di batterie al litio e di quelle di futura generazione, e di altre tecnologie emergenti, come batterie a flusso e supercondensatori, con attenzione alla valorizzazione delle materie prime, raw materials e scarti produttivi. "La mia idea – spiega Francesca Soavi – è che il futuro è già ben delineato, e punterà molto sull’ottimizzazione dei materiali delle batterie che, utilizzando silicio o litio metallico o elementi ad elevata capacità di accumulo di carica come lo zolfo o l’ossigeno, permetteranno di raddoppiare, se non triplicare, l’energia specifica delle attuali batterie litio-ione".

E tutto ciò dovrà essere fatto con grande attenzione a tutta la "vita" della batteria: ossia tenendo in considerazione disponibilità e criticità delle materie prime (metalli), la sostenibilità dei processi produttivi (attualmente energivori e con qualche criticità per quanto riguarda l’impatto ambientale), sino al secondo uso delle batterie per veicoli elettrici (batterie che non sono più adatte per un uso in un’auto possono però funzionare ancora come sistemi di accumulo di energia da fonti rinnovabili, come il solare), e alla definizione di processi per un recuperoriciclo delle batterie a fine vita. Un’alternativa alle batterie litio-ione è quella di introdurre in batterie a flusso di elevata energia componenti liquide, quindi facilmente sostituibili con una sorta di "rifornimento".

"È questa – spiega Francesca Soavi – la tecnologia che la startup Bettery, che ho cofondato e sto facendo crescere assieme ad Alessandro Brilloni e Francesca De Giorgio, sta sviluppando e intende portare sul mercato. Una batteria a basso impatto ambientale, ad alto contenuto energetico e di rapida ricarica porterà nel concreto a un minore costo dell’energia elettrica, promuovendo così il migliore sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile. E renderà possibile un’ampia diffusione dei veicoli elettrici in quanto contribuirà ad aumentare l’autonomia di percorso e a ridurre l’ansia da ricarica. Questo concetto potrà portare a un cambiamento radicale di paradigma: si potrà accumulare energia da fonti rinnovabili in punti di ricarica che diventeranno distributori del liquido necessario per fare il ’pieno’ a un veicolo elettrico.

g.c.