Il genio di Mirò nella magia di 52 litografie

Fino al 31 luglio alle Pescherie di Lugo una mostra imperdibile formata da due gruppi di opere dell’indimenticato artista catalano

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È stata inaugurata, il 4 giugno alle Pescherie della Rocca di Lugo, la mostra ‘Joan Miró, litografo’. L’originalità della mostra sta nella scelta di cinquantadue litografie create dall’artista e che segnano la grande relazione di Mirò con il mondo dell’arte in tutte le sue sezioni , non solo grafiche ma anche quelle relative alla poesia, al teatro e alla letteratura.

Mirò, nato a Barcellona nel 1893 e deceduto a Palma di Maiorca nel 1983 è stato un grande artista appartenente al movimento surrealista a cui si è dedicato come pittore, scultore, grafico e ceramista. Fu definito da André Breton, ‘il più surrealista di noi tutti’. Sempre orientato alla ricerca di nuove tecniche, il linguaggio di Mirò , fin dalle origini, è sempre stato orientato verso un mondo onirico in cui le immagini erano la metafora del reale.

La mostra, organizzata dal Comune di Lugo e curata da Giulia Garuffi e Giorgio Martini, è formata da due gruppi di litografie che Mirò dedicò alle poesie di Tristan Tzara ‘Parler Seul’ e all’opera teatrale ’Ubu Roi’ di Alfred Jarry. Nelle due serie è evidente il rapporto fra la scrittura dei testi e il linguaggio grafico. Questo rapporto diventa un dialogo che assume aspetti diversi in relazione alle parole, come avviene in ‘Parler Seul’ del rumeno Tristan Tzara in cui il poeta, in quel periodo degente in un ospedale psichiatrico, scrive parole che sembrano non avere un senso fra loro, ma che nascondono il percorso di una malattia fra momenti di delirio ed altri verso la guarigione. Ciò che emerge negli scritti e nelle opere grafiche è la grande forza espressiva dell’inconscio. Per quanto riguarda ‘Ubu Roi’, il testo teatrale di Alfred Jarry considerato il precursore del teatro dell’assurdo, racconta le vicende del re Ubu che, divenuto re, uccide i nobili e tutti quelli che lo avevano sostenuto: una storia che unisce provocazione e parodia, utilizzata poi da Mirò contro il dittatore Frasncisco Franco e contro tutto ciò che di negativo era legato a quel regime.

La mostra resterà aperta fino al 31 luglio, con seguenti orari: giovedì e venerdì dalle 17 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 con aperture serali durante i ‘Mercoledì sotto le stelle’ e del concerto di Diana Krall di Ravenna Festival. Ingresso libero. Per informazioni tel. 0545-38506.

Rosanna Ricci