Il ‘Grande teatro’ di Lido Adriano

Presentato il nuovo progetto del Cisim ispirato all’esperienza argentina del gruppo Catalina Sur

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Dal teatro comunitario di Buenos Aires al Grande teatro di Lido Adriano. Un nuovo e ambizioso progetto nasce al Cisim, grazie a una intuizione di Luigi Dadina, tra i fondatori del Teatro delle Albe, ispirata dall’esperienza ormai celebre partita dal quartiere Boca nella capitale Argentina. È come se il Cisim raccogliesse i frutti dell’immenso lavoro di questi anni, le relazioni intessute, il coinvolgimento della comunità, non solo quella di Lido, degli artisti che qui hanno trovato casa, dei rapper, degli adolescenti che hanno partecipato ai laboratori. Lo spettacolo è tratto da ‘Il verbo degli uccelli’, opera di Farid ad-din Attar, poeta mistico persiano vissuto attorno al 1200, riadattata per il teatro da Tahar Lamri. Il debutto è previsto tra il 15 maggio e il 2 giugno, storica Festa della Repubblica del Cisim.

Il progetto, coordinato da Luigi Dadina, coinvolge i fondatori e gestori del Cisim, Massimiliano Benini, Lanfranco Moder Vicari, ai quali si aggiungono Tahar Lamri, Alessandra Carini, Lorenzo Carpinelli, Francesco Giampaoli, Enrico Isola, Nicola Montalbini e Federica Savorelli. La direzione organizzativa è di Federica Francesca Vicari.

"Vogliamo coinvolgere persone di tutte le età – spiega Dadina – e partiamo dalla comunità del Cisim, dagli artisti, dagli adolescenti, abbiamo anche contattato chi aveva partecipato ai laboratori della ‘non scuola’ degli anni novanta, non ci speravamo tanto, invece hanno risposto, ci saranno con i loro figli. Abbiamo coinvolto un gruppo di donne impegnate nel cucito. Ma soprattutto questo progetto nasce da quegli artisti che nel Cisim si riconoscono. Per il testo ci siamo rivolti all’Oriente, da sempre consono al nostro Lido, a cui Ravenna s’è rivolta in tanti momenti della propria storia". Sarà uno spettacolo corale, non c’è ancora il numero di quanti saliranno sul palco, ma difficilmente saranno meno di una cinquantina.

"Il progetto – spiega lo scrittore Tahar Lamri – è ispirato a un testo sufi della mistica islamica, appunto ‘Il verbo degli uccelli’, ma noi non lo affronteremo come dialogo interculturale, ma come metafora della vita. Ci siamo incontrati così diversi, non per scambiarci ricette culturali, ma con l’intento di creare un lavoro artistico, con una pluralità di voci e di visioni che ci contraddistingue. Si tratta di un libro complesso, con una storia principale, lineare, attorno alla quale se ne sviluppano molte altre che gettano luce e ombre su quella centrale". Il progetto, assicura Francesca Vicari, parte nel 2022, ma l’intenzione è di non fermarsi, e proseguire anche nei prossimi tre anni.

Per Lanfranco Moder Vicari, direttore artistico, "Il Cisim nasce così, come una casa del popolo di Lido Adriano, un luogo aperto a tutti, un luogo di produzione e promozione culturale, che potesse spaziare dagli artisti più giovani ai grandi artisti della cultura contemporanea. Questo è un grande progetto triennale che pone le sue basi sulla storia e sul percorso degli ultimi 12 anni". Tra i promotori Franco Masotti di Ravenna Festival, che osserva: "Ci siamo riuniti, ritrovati, in questa esperienza straordinaria che è il Cisim. Lavorare sul tema-immagine degli uccelli porta su altri livelli, è come cercare di volare in un momento di cui siamo sempre più appesantiti. Questo progetto può divenire un’overture della prossima edizione del Festival". ll progetto ha per madrina la parlamentare Ouidad Bakkali per la quale "Il Cisim è un luogo che è stato radicale nelle scelte e nel posizionamento, che oggi vuole essere nuovo luogo di lettura di un margine che si propone di diventare centro, spostando la marginalità urbana in nuove visioni con una pluridiversità artistica e comunitaria". Infine Fabio Sbaraglia, assessore alla cultura. "Questo progetto – sottolinea – è in grado di elevare a potenza lo straordinario lavoro che il Cisim, da tanti anni, porta avanti tenendo magnificamente insieme un alto profilo artistico culturale e una vasta ricaduta sociale".

Annamaria Corrado